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Italia: sono 1,2 milioni i minori in condizioni di povertà assoluta
mercoledì 14 novembre 2018, di
Sono 1,2 milioni i minori in condizioni di povertà assoluta in Italia.
A evidenziare il dato è Save the Children, che nella nona edizione del suo dossier sull’infanzia - quest’anno dedicato alle “periferie educative” - nota il rilevante numero di giovani e giovanissimi in condizioni di indigenza nel Belpaese.
All’interno del report l’Ong specifica anche come, oltre alle condizioni economiche del nucleo familiare dei giovani, un peso specifico ce l’abbia l’ambiente in cui vivono, spesso in grado di restringere le opportunità di crescita:
“La segregazione educativa allarga sempre di più la forbice delle disuguaglianze, soprattutto nelle grandi città”.
1,2 milioni di minori in povertà assoluta: pesa il quartiere
Nell’analizzare i dati, Save the Children ha sottolineato un divario notevole tra le competenze dei minori appartenenti a diversi quartieri della stessa metropoli.
In particolare, città come Napoli, Palermo e Roma hanno presentato in maniera molto accentuata questa discrepanza, con percentuali di giovani diplomati o laureati che segnano variazioni anche del 18% spostandosi solo di qualche chilometro.
“Pochi chilometri di distanza tra una zona e l’altra possono significare riscatto sociale o impossibilità di uscire dal circolo vizioso della povertà”.
Una tendenza, quest’ultima, che abbraccia anche la fascia dei cosiddetti Neet, ovvero ragazzi tra i 15 e i 29 anni non impegnati in un percorso di studio o formazione né in un lavoro. La percentuale cresce vertiginosamente allontanandosi dal centro e spostandosi verso la periferia.
Divario che si estende anche al gap in fatto di internet; i minori "non connessi" nel Mezzogiorno si trovano per una percentuale del 36,6% nei capoluoghi delle grandi aree metropolitane, concentrati per la maggior parte nelle famiglie in difficoltà.
A commentare i dati il direttore generale di Save the Children, Valerio Neri, che ha parlato di situazione “assurda”, invitando con forza a combattere “gli squilibri sociali e le diseguaglianze”:
“È assurdo che due bambini che vivono a un solo isolato di distanza possano trovarsi a crescere in due universi paralleli. Rimettere i bambini al centro significa andare a vedere realmente dove e come vivono e investire sulla ricchezza dei territori e sulle loro diversità”.
Paragonati al passato, i dati sulla povertà minorile non rappresentano un buon segnale per il Belpaese, che ha visto le famiglie in condizione di povertà assoluta quintuplicare negli ultimi 12 anni.