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Imu sui terreni, addio all’esenzione e scatta la stangata: tutti alla cassa il 16 dicembre?
mercoledì 19 novembre 2014, di
Imu sui terreni, addio all’esenzione? Così sembrerebbe, a leggere le bozze di decreto a cui starebbe lavorando il ministero dell’Economia: una novità non da poco, soprattutto perché, tutti coloro che si ritroveranno fuori dalla cerchia degli “esonerati” dovrebbero correre alla cassa da qui a breve: il saldo è previsto per il prossimo 16 dicembre.
Mezza Italia esonerata dal pagamento dell’Imu sui terreni
La situazione, in effetti, non è delle più semplici: il Governo ha l’impellente necessità di finanziarie il famoso bonus degli 80 euro in busta paga, e la revisione delle regole Imu sui terreni, che ad oggi praticamente esonerano dal pagamento mezza Italia, è sembrata fin da subito un ottimo serbatoio al quale attingere. A conti fatti, con questa sforbiciata l’esecutivo si aspetta di incassare non meno di 350 milioni di euro.
Le nuove regole: cosa cambia e per chi
Il provvedimento al vaglio del Ministero dell’Economia è destinato a dividere i Comuni in tre fasce, sulla base della loro altitudine: l’esenzione totale, così facendo, è destinata a rimanere solo per i Comuni con altitudine superiore ai 600 metri, mentre il beneficio spetterebbe in maniera ridotta per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali nei Comuni con altitudine compresa fra i 281 ed i 600 metri. Al di fuori di questa cerchia, tutti gli altri saranno chiamati a pagare, e con effetto immediato. Un quadro destinato a stravolgere la situazione attuale: pensiamo, ad esempio, che tra le zone attualmente esonerate (poiché “parzialmente montane”) che si vedranno revocare l’agevolazione troviamo anche Roma, Palermo, e Bologna, solo per fare qualche nome.
I tempi sono stretti, e lo Statuto del contribuente?
Ma c’è speranza di un ripensamento, visto che mancano appena 19 giorni al saldo Imu? Non sono in molti a scommetterci: la necessità di fare cassa è impellente, e l’ultimo step mancante è la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Non sarebbe certo l’ultima volta, infatti, che per imporre una tassa all’ultimo minuto si viola palesemente lo Statuto del contribuente.