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I 10 Paesi che lavorano di più al mondo

sabato 20 luglio 2013, di Daniele Sforza

Ore di lavoro annue, stipendi medi, niente siesta e giorni di ferie retribuiti variabile: in tempi di disoccupazione forse sarebbe utile pensare che nel resto del mondo ci sono Paesi che lavorano moltissimo (rispetto alle 1.776 ore lavorative annue dell’Italia). E nella top ten spicca qualche sorpresa. Andiamo a vedere i primi 10 Paesi che lavorano di più al mondo stilata dall’Ocse.

10. Repubblica Slovacca

Se andate a lavorare in Slovacchia e cercate un part-time, difficilmente lo troverete, visto che rappresenta il 4% dei contratti complessivi. La Slovacchia conta ben 1.749 ore di lavoro all’anno, mentre lo stipendio medio ammonta a 14.522 euro. Cifre importanti, ma che non contribuiscono a rendere la Repubblica Slovacca uno tra i Paesi più produttivi, visto che figura tra i Paesi "least productive".

9. Giappone

Che i giapponesi rientrassero tra le persone che lavorano di più non è una sorpresa. 1.756 ore lavorative all’anno e stipendio medio di 25.765 euro. Di contro, lo stress fa la sua parte e non pochi sono stati i suicidi negli ultimi anni per questi motivi.

8. Ungheria

1.797 ore di lavoro all’anno, per uno stipendio medio di 14.803 euro. Anche in Ungheria il part-time non è il contratto più richiesto, visto che vale solo il 5% dei contratti complessivi. Da un bel po’ di tempo si discute di ridurre le ore di lavoro settimanali.

7. Stati Uniti

1.798 ore di lavoro all’anno, per uno stipendio medio di 41.469 euro e un alto tasso di produttività, efficienza e, soprattutto, stakanovismo, visto che gli Stati Uniti sono l’unico Paese che non assicura un numero minimo di giorni di permesso retribuiti. Il settore minerario è quello che lavora di più, visto che conta ben 44 ore lavorative settimanali.

6. Polonia

1.893 ore lavorative all’anno, per uno stipendio medio di 15.284 euro. Le ore lavorative settimanali possono variare da 40 a 50. I contratti più diffusi sono quelli a tempo determinato, mentre il settore agricolo risulta essere il più evoluto e produttivo dell’economia del Paese.

5. Russia

2.002 ore lavorative annue, per uno stipendio medio di 11.642 euro. Anche qui il part-time è poco diffuso, visto che rappresenta il 5% dei contratti totali. Tuttavia, a differenza degli Stati Uniti, i lavoratori russi vantano un periodo massimo di 28 giorni di ferie retribuiti.

4. Estonia

2.021 ore di lavoro all’anno per uno stipendio medio di 13.193 euro, complice la crisi economica che ha sconvolto il mercato del lavoro del Paese e debilitato l’economia nazionale. I contatti part-time non superano il 10% dei contratti complessivi.

3. Corea del Sud

2.092 ore di lavoro all’anno per uno stipendio medio di quasi 30mila euro. Eppure sono più gli uomini a lavorare, mentre la maggior parte delle donne s’impegna nei lavori domestici. Il lavoro regolare retribuito, per la maggior parte, parla dunque maschile.

2. Cile

2.102 ore di lavoro all’anno, per uno stipendio medio di 12.048 euro, ma il divario tra ricchi e poveri è molto ampio. C’è chi guadagna più di 20mila euro e chi meno di 1.500 euro. Non a caso l’Ocse lo pone in cima alla classifica dei Paesi che si distinguono per disuguaglianza sociale.

1. Messico

2.317 ore di lavoro all’anno per uno stipendio medio di 7.528 euro, ma la bassa scolarizzazione e il divario della percentuale tra uomini (78%) e donne (43%) che lavorano regolarmente retribuiti sono i principali difetti per un Paese che figura tra le principali economie emergenti.

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