Home > Altro > Archivio > Guai in vista per il dollaro canadese. Ecco perché è destinato a perdere (…)
Guai in vista per il dollaro canadese. Ecco perché è destinato a perdere sempre più valore
venerdì 10 gennaio 2014, di
Il dollaro canadese viene considerato da sempre una valuta solida e particolarmente stabile. Queste caratteristiche sono state evidenziate molto bene negli ultimi anni, contraddistinti dalla crisi dei mutui subprime prima e del debito pubblico europeo poi. Insomma il dollaro canadese non poteva non mancare nei portafogli dei grandi investitori e ormai stava entrando di diritto nel novero delle cosiddette valute rifugio.
Negli ultimi 12 mesi qualcosa, però, è cambiato. Come sempre in questi casi è stato determinante la condotta di politica monetaria della banca centrale. Lo scorso anno la Bank of Canada è stata quasi costretta a mantenere un atteggiamento di forte cautela sui tassi di interesse, che sono rimasti stabili mentre le altre banche centrali perseguivano politiche monetarie accomodanti molto aggressive, sia con strumenti convenzionali sia con misure non convenzionali.
Il costo del denaro in Canada è fermo all’1% ormai da settembre 2010. La BoC ha dovuto mantenere questo approccio di grande cautela sui tassi, a causa dei segnali di surriscaldamento del mercato immobiliare. L’economia ha iniziato a faticare non poco e i dati macro pubblicati nelle ultime settimane hanno evidenziato diverse problematiche. Tra i fattori che stano contribuendo a indebolire il dollaro canadese troviamo anche il crollo del petrolio sui mercati internazionali.
Il Canada punta molto sull’export di petrolio verso gli Stati Uniti per rivitalizzare la crescita economica. Tuttavia l’elevato deficit commerciale di Washington, dovuto in buona parte anche all’eccessivo import di greggio, potrebbe spingere gli USA a tenere a freno la domanda. A questo punto il Canada dovrebbe beneficiare davvero poco dell’elevato ritmo di crescita degli USA e quindi avere entrate sempre più contenute.
Inoltre, la persistente debolezza dell’economia e l’inflazione molto lontana dal target del 2% dovrebbero alla fine spingere la BoC a dare una sterzata alla propria condotta di politica monetaria, iniziando così a tagliare il costo del denaro. La BoC vorrebbe a questo punto un dollaro canadese molto più debole rispetto ai valori correnti, in modo tale da puntare forte sulla competitività delle proprie esportazioni nel commercio internazionale. Nel 2013 il dollaro canadese ha perso il 7% sul dollaro americano, il 9,1% contro la sterlina e addirittura l’11,5% nei confronti dell’euro.
Il 2014 è iniziato sulla falsariga di quanto già avvenuto lo scorso anno, ovvero un dollaro canadese molto debole. Il cambio Usd/Cad è ai massimi da ottobre 2009 poco sotto quota 1,09. Se si osserva il grafico mensile del Loonie, si può notare come sia in formazione una fase di accumulazione (figura di analisi tecnica nota come “tazza con manico”), che nel medio-lungo periodo dovrebbe favorire un boom dei prezzi in caso di breakout deciso di area 1,09. I target sarebbero posti tra 1,17 e 1,20.
