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Grecia: voto su austerità assicurerà il futuro del paese nell’eurozona?
mercoledì 7 novembre 2012, di
Ieri si parlava della votazione decisiva che attende oggi la Grecia e che deciderà le sorti del paese; i risultati di questa infatti decideranno se concedere o meno al paese ellenico la nuova tranche di aiuti internazionali di 31,5 miliardi di euro richiesta per il biennio 2013-2014. La suddetta votazione si svolgerà stanotte.
Quale futuro assicurerà la votazione di oggi?
Intanto gli analisti iniziano a pensare alle possibili prospettive che attendono il paese e cominciano a farsi le prime domande fra cui: il voto assicurerà il futuro della Grecia nell’eurozona?
Secondo un articolo della BBC, molti analisti pensano che il paese non sia minacciato nel breve termine. Nonostante la forte opposizione pubblica, dimostrata dall’ultimo sciopero di 48 ore infatti, le votazioni sulle misure di austerità e sul bilancio dovrebbero essere comunque approvate con una risicata maggioranza. Tuttavia, per i rappresentanti della Troika (Bce, Ue, Fmi) il vero problema non è rappresentato dall’approvazione delle misure, bensì dalla loro attuazione.
La parola agli economisti
Il portavoce del principale partito di opposizione Syriza, Panos Skourletis sostiene che l’attuazione delle suddette misure è alquanto improbabile; "Tali misure potranno anche essere approvate", ha detto Skourletis, "ma non potranno essere applicate in quanto i livelli di tolleranza della popolazione greca hanno davvero superato ogni limite possibile".
Anche l’economista Diego Iscaro di IHS Global Insight si mostra piuttosto pessimista; le sue parole ai giornalisti della BBC sono infatti state queste, "Il vero problema della Grecia è l’attuazione. Si tratta di un problema istituzionale profondamente radicato che rende difficile l’attuazione delle riforme. Ad esempio, nonostante le tasse continuano ad aumentare, il gettito fiscale continua a scendere perché l’evasione è alta". Inoltre secondo lo stesso economista, per mantenere la Grecia nell’eurozona sarebbe necessaria una "significativa" cancellazione del debito, un’opzione che potrebbe risultare secondo le sue parole, "politicamente tossica" per i membri più forti dell’Eurozona come ad esempio la Germania.
Intanto l’FMI starebbe valutando numerose opzioni per risolvere i problemi del paese ellenico, fra le quali:
– la possibilità che la BCE e l’eurozona cancellino parte dei loro prestiti,
– la possibilità che gli obbligazionisti greci rivendano il loro debito alla Grecia ad un prezzo minore,
– la possibilità infine di rivedere i termini dei prestiti fatti ad Atene, come ad esempio tagliare il tasso d’interesse o estendere il periodo di rimborso.
Si pensa insomma che la probabile approvazione delle misure di austerità e il voto di domenica sul bilancio potrebbero semplicemente essere le prossime fasi della storia della Grecia e non rappresentare, come molti speravano e in primis il premier Samaras, una conclusione definitiva. Come quanto detto infatti dall’economista di Investec Victoria Clarke, "La Grecia sembra non avere la struttura amministrativa per mantenere le sue promesse".