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Grecia riclassificata da paese sviluppato a mercato emergente. Ecco perché

lunedì 4 marzo 2013, di Erika Di Dio

La Grecia è stata riclassificata da paese "sviluppato" a "mercato emergente" da un importante fund manager statunitense.

Venerdì, Russell Investments, che gestisce 162,9 miliardi dollari di asset, ha detto che la Grecia è diventata un problema globale da quando i suoi livelli di indebitamento hanno raggiunto livelli insostenibili nel 2009 e non ha più rispettato i "criteri di rischio" per lo status dei mercati sviluppati.

"Questa è una grande dichiarazione ... e, ovviamente, uno schiaffo in faccia per la Grecia", ha detto alla Cnbc Jerry Webman, capo economista presso OppenheimerFunds, anche se ha detto che l’impatto sugli investitori sarebbe di poco conto.

"Se sei vincolato ad un indice è importante, ma se stai pensando sostanzialmente al fatto che una società greca sia un buon investimento o no, allora per me è solo rumore", ha detto a "Squawk Box".

Quando avviene la riclassificazione?

Russell Investments ha dichiarato che mentre le riclassificazioni sono rare, esse si verificano se un paese non soddisfa più i criteri per l’attuale classificazione. "Ci vogliono tre anni di duraturi cambiamenti dei criteri economici perché un paese venga riclassificato", ha detto la società in una dichiarazione.

La Borsa di Atene ha messo a segno un rally del 32% nel corso dell’ultimo anno, ma è ancora in calo dell’81% rispetto al picco del mese di Ottobre 2007.

"La metodologia di Russell richiede che i mercati sviluppati, in generale, siano i meno rischiosi e i più efficienti verso cui negoziare, mentre i paesi emergenti e i mercati di frontiera diventano sempre più rischiosi e meno efficienti".

Nuovi aiuti per la Grecia

Lunedì, la troika dei creditori internazionali è tornata in Grecia per valutare i progressi compiuti dal paese sulle riforme economiche che sono state richieste nei suoi termini di salvataggio, prima che un ulteriore aiuto venga rilasciato. La Grecia è impegnata ad attuare nuove misure di austerità, pari a 11 miliardi di euro nel 2013, al fine di ricevere più aiuti.

Il paese ha subito una radicale revisione del proprio bilancio, implementando riforme fiscali e tagli al settore pubblico per ridurre il suo rapporto debito pubblico/PIL, che dovrebbe raggiungere il 179% nel 2013.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Cnbc

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