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Grecia: rally dei bond troppo fragile. Quali prospettive per il futuro?
domenica 13 gennaio 2013, di
La Grecia potrebbe avere uno o due problemi in corso, ma questo non ha impedito che il suo debito pubblico recuperasse del 274% nella seconda metà dello scorso anno. Chiaramente, la forza motrice è stata la ridotta probabilità di uscita dall’eurozona, piuttosto che la sua triste economia.
L’economista Gabriel Sterne di Exotix Ltd dice che si è trattato di “uno dei più sorprendenti rally dei titoli sovrani di tutti i tempi” ma che ora i bond sono “comprati in eccesso”. L’economista dice:
L’argomento è il seguente:
1) Il rifiuto del Nord Europa di formalizzare la condivisione delle passività potenziali del Sud (eurobond, garanzie sui depositi, iniezioni di capitale dell’ESM nelle banche) ha avuto come risultato il fatto che il capitale è fuoriuscito dal Sud, più di quanto avrebbe fatto altrimenti. Quindi le passività informali sono aumentate;2) L’aumento di tali passività ha contribuito a far sì che Angela Merkel decidesse che l’Europa fosse troppo vulnerabile per far uscire la Grecia;
3) Gli osservatori di mercato che avevano previsto la decisione della Merkel sono stati quelli che hanno beneficiato maggiormente del rally.
Ecco un grafico dello “strip price” (prezzo medio) dei titoli di Stato greci:
Il problema è che con i prezzi dei bond così alti, una notizia anche solo relativamente negativa potrebbe farli nettamente calare. E ancora Sterne continua:
Pensiamo che il rally sia andato troppo lontano troppo presto. Appena prima del buyback (5 Dicembre) abbiamo fissato un target price a 37, ben al di sopra del prezzo di mercato a 32. A prezzi correnti di oltre 43, pensiamo che siano fattibili cattive notizie economiche e politiche e che queste potrebbero esercitare una notevole spinta in direzione opposta.
Un rally troppo fragile
Sterne è anche piuttosto caustico sul modo in cui è stata gestita la questione relativa alla pila del debito del paese, specialmente in seguito al buy-back dello scorso mese:
Il buyback è stato un altro esempio della cattiva politica di risoluzione della crisi.
Da questa prospettiva, il rally sembra ancora più fragile. In particolare, c’è la preoccupazione che sia stata posta troppa attenzione sulla questione del rapporto debito-Pil, e non abbastanza su come far ripartire l’economia greca. Il credito bancario è sicuramente una grande parte di ciò e l’economista Sterne si preoccupa delle conseguenze a lungo termine per l’economia reale, prevedendo una preoccupante catena di eventi, come illustrato nella figura qui sotto.
Quali prospettive per il futuro?
Se l’economia non riuscirà a riprendersi in fretta, la coalizione (già abbastanza scossa) sarà messa sempre più sotto pressione e ciò potrebbe consentire al partito di sinistra Syriza di arrivare al potere nei prossimi due anni.
Nel complesso comunque, Sterne non si aspetta che la situazione greca peggiorerà così tanto da costringere il paese ad uscire dalla zona euro, ma prevede alcuni catalizzatori per la crescita economica:
Alleghiamo una probabilità del 66,6% che la Grecia rimanga nell’euro nel corso dei prossimi due anni, e all’interno di ciò alleghiamo un’eguale possibilità che la Grecia si riprenda, continuando a sopravvivere. Da un lato, è difficile vedere la ripresa in un’economia in cui il settore pubblico si sta restringendo e il settore privato ha un accesso molto limitato al credito bancario. Dall’altra parte, ci deve essere una fine ad ogni recessione, anche per la Grecia. Molte persone qualificate sono senza lavoro ed è possibile che qualcuno troverà un modo per contribuire all’economia. Quindi, in ultima analisi, si tratta di una gara tra le forze negative in corso e una tendenza naturale alla chiusura di un grande output gap.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Ft Alphaville |