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Grecia, austerity approvata dal Parlamento: Atene in rivolta

giovedì 8 novembre 2012, di Erika Di Dio

Il tanto temuto "sì" sulla votazione riguardante il pacchetto di austerità, è arrivato al Parlamento ellenico a mezzanotte, quando 153 membri su 300 hanno deciso di approvare il nuovo pacchetto che getta sempre più ombra su una popolazione ormai sfinita da cinque anni di recessione. A Piazza Syntagma, fra gli ottantamila manifestanti, si alza un coro unico: "Siamo alla fame".

Come è stata raggiunta la maggioranza?

Un provvedimento da 600 pagine che secondo il leader Samaras era imprescindibile per il futuro del paese; una maggioranza risicatissima, appena due voti in più rispetto al numero che avrebbe garantito la maggioranza, come detto prima 153 voti sui 151 necessari. Espulsi sette deputati, di cui 6 socialisti del Pasok e un membro del partito di Samaras, Nia Dimokratia che hanno votato contro il pacchetto e quindi contro le direttive del partito di appartenenza. Oltre a questi, i rappresentati del Comitato Centrale di Sinistra Democratica Di.Mar, guidati dal leader Fotis Kouvelis, si sono astenuti completamente dalla votazione.

Nonostante i vari contrasti, il leader Samaras ha voluto sottolineare l’importanza di questo momento per la Grecia, che senza i nuovi aiuti internazionali sarebbe arrivata al 16 Novembre senza la liquidità necessaria per pagare gli stipendi, le pensioni e i servizi vari per il Paese e sarebbe stata costretta ad uscire dall’euro; il primo ministro ha poi aggiunto, "Lo sviluppo e la crescita della Grecia arriveranno solo con molto lavoro, con un’azione coordinata, con investimenti. Questa riforma libera finalmente la Grecia dalla dracmofobia".

Cosa comporterà il pacchetto appena approvato?

Il pacchetto comprende quanto segue:

 l’innalzamento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni,
 tagli tra il 2 e il 30% per i salari dei dipendenti statali,
 busta paga decurtata del 25% per un anno per circa duemila statali e altri 6.250 il prossimo anno,
 tagli fino al 27% per quanto riguarda i cosiddetti "stipendi speciali" (si parla di polizia, docenti universitari, diplomatici, magistrati e medici)
 abolizione dei bonus extra per i pensionati statali,
 allo stesso modo, saranno abolite le pensioni dei parlamentari e delle autorità comunali che da questo momento in poi dovranno essere eletti,
 un tetto massimo di 1.900 euro fissato per i salari di tutti i dipendenti pubblici.

Nuovo record disoccupazione

Intanto sul fronte disoccupazione arrivano ancora notizie negative: ad Agosto il tasso di disoccupazione della popolazione greca sale infatti al nuovo record storico di 25,4% con un aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al 24,8% registrato a Luglio, mentre sale al 58% fra i giovani. I dati sono stati resi noti dall’Agenzia di Statistica Nazionale, Elstat che ha calcolato che il numero dei disoccupati in Grecia è ora salito a 1,3 milioni il che significa che un greco ogni quattro in età lavorativa è senza lavoro. I nuovi tagli appena approvati non fanno che pensare a prospettive ancore più buie per il 2013; a tal proposito il deputato Panagiotis Lafazanis del partito di Sinistra Radicale Syriza, che ha votato contro il pacchetto, si è espresso in questo modo: "State buttando la gente per strada, gente che tra qualche anno andrebbe in pensione".

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