Home > Altro > Archivio > Good bank: Atlante e Apollo si alleano per salvarle?
Good bank: Atlante e Apollo si alleano per salvarle?
venerdì 7 ottobre 2016, di
Atlante e Apollo sono figure tratte dalla mitologia greca. Il primo, figlio di Giapeto e Climene, secondo Esiodo fu costretto a sorreggere sulle spalle l’intera volta celeste. Il secondo era il dio del sole e di tutte le arti.
Entrambi i nomi ricorrono in una delle partite più complesse del sistema bancario italiano: il dossier good bank.
Allo strumento creato da governo e banche per sostenere la ricapitalizzazione degli istituti di credito e farsi carico dei crediti in sofferenza è stato dato infatti proprio il nome di Atlante, mentre Apollo Management è uno dei più importanti private equity del mondo.
Il fondo USA si era fatto avanti la scorsa estate per rilevare i quattro istituti nati dal salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara. L’offerta era però stata rispedita al mittente dal presidente Roberto Nicastro e dall’Autorità di risoluzione.
Good bank: l’intesa tra Atlante e Apollo per salvare i 4 istituti
Secondo un’indiscrezione riportata oggi dal Sole 24 Ore, i due soggetti potrebbero presto essere chiamati a lavorare insieme.
Il fondo Atlante, stando allo schema ipotizzato, interverrebbe sui 4,4 miliardi di crediti deteriorati delle good bank acquistando la tranche equity (al valore di libro), mentre quella senior - coperta dalla garanzia dello Stato sulle cartolarizzazioni delle sofferenze (GACS) - andrebbe sul mercato, spalancando le porte ad un ingresso di Apollo nel capitale dei quattro istituti.
I nodi da sciogliere restano comunque tanti. Il più intricato riguarda l’immissione di capitali freschi in Atlante 2: si parla di circa 3-400 milioni necessari a smobilizzare gli oltre 4 miliardi di Non performing loans delle good bank.
Ma i big (Intesa Sanpaolo e Unicredit su tutti) non vogliono saperne di compiere uno sforzo ulteriore, dopo gli 1,6 miliardi sborsati insieme a Ubi per il prestito ponte destinato alle good bank.
Good bank: Ubi resta in partita
Venuto meno l’interesse di Bper (che aveva puntato i riflettori su Banca Etruria), resta sullo sfondo l’ipotesi Ubi, interessata a tre delle quattro banche salvate nel novembre del 2015.
L’istituto guidato da Victor Massiah - che non ha ancora presentato un’offerta formale per le good bank - prima di intervenire vuole che le banche siano pulite da incagli e sofferenze e che siano applicati da subito i modelli avanzati adottati dalla banca per operare sui crediti (Rwa). La Banca Centrale Europea, però, continua a opporre la sua resistenza a questo tipo di soluzione.