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Giappone: Abe annuncia il piano di rilancio dell’economia. Borsa scettica, tonfo del Nikkei
mercoledì 5 giugno 2013, di
Non ha convinto né l’Asia né i mercati; il discorso di Shinzo Abe, con cui ha annunciato il suo piano per il rilancio dell’economia giapponese, ha deluso il mercato asiatico che ha registrato un pesante -3,83%. Ieri il mercato giapponese aveva recuperato terreno, dando un segnale di fiducia al primo ministro, ma oggi, dopo il suo discorso su liberalizzazione e incentivazioni ha segnato un nuovo tonfo. Il tanto discusso e atteso piano di Abe ha indicato come target di crescita del Pil reale annuale un 2% per il prossimo decennio e un 3% del Pil nominale.
Piano economico
Si apre così la terza fase dell’Abenomics: la prima segnata da una politica monetaria ultraespansiva, seguita dal piano di stimoli fiscali varato a febbraio. A deludere maggiormente gli osservatori e gli esperti del settore è stato il taglio, sotto le aspettative, alla pressione fiscale, ma anche la portata limitata delle misure per il rilancio del mercato del lavoro.
Nel prossimo decennio, secondo il piano di Abe, il Pil annuale pro capite del paese crescerà del 3%, con un aumento del reddito medio pro-capite che salirà dall’attuale 3,8 milioni di yen a 5,3 milioni con un incremento previsto di 1,5 milioni di yen. Di seguito le principali misure per il rilancio dell’economia proposte da Abe:
- Il primo punto riguarda il commercio estero: il piano prevede di aumentare la percentuale dal 19% attuale, fino ad arrivare al 70%. Il Giappone inoltre ha iniziato le trattative con l’Unione europea di Fta e conta di unirsi ai negoziati per una Trans-pacific partnership. E’ anche alla ricrerca di accordi simili con le vicine Cina e Corea del sud.
- Tagli alla corporate tax, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti e le spese per la ricerca e lo sviluppo.
- Intensificare la deregulation in alcune zone economiche del Giappone.
- Tentare di facilitare le fusioni e le acquisizioni grazie a benefici fiscali e agevolazioni per la mobilità nei comparti aziendali in cui si riscontra un numero eccessivo di aziende.
- Per quanto riguarda il settore agricolo: facilitare l’ingresso di nuove aziende e promuovere l’export di prodotti giapponesi. Il piano prevede che entro il 2020 il numero delle aziende agricole aumenti di almeno 4 volte il numero attuale.
- Riformare le utility: incremento del 50% nel decennio delle spese delle utility arrivando a 30 miliardi di yen.
- Al fine di tagliare i costi per l’elettricità, il piano di Abe prevede anche la ripresa dell’attività nucleare.
- Si prende in considerazione anche la condizione delle donne al fine di cercare di favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro grazie a politiche di supporto alla conciliazione della vita familiare e quella lavorativa.
- Il piano favorirà anche lo spostamento dei lavoratori dai settori dove la domanda di lavoro è già in esubero verso comparti in crescita.
- Per i centri urbani è previsto un allentamento dei regolamenti.
- E’ prevista anche una parziale liberalizzazione del settore medico e farmaceutico.
Crolla il Nikkei
Il mercato asiatico ha registrato un pesante -3,83% scendendo a 13.014,87 punti, mentre il paniere Topix ha perso il 3,15% attestandosi a 1.090,03 punti. Male anche le altre piazze asiatiche che risentono del calo giapponese.
Taiwan perde lo 0,11%, Seoul l’1,52%, Bangkok scende dello 0,54% seguito da Singapore con 1,33% e Jakarta che lima lo 0,85%. In rosso anche Hong Kong che perde l’1,19% e Shanghai che dopo i dati macroeconomici ha limato uno 0,33%.