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Germania: indice IFO in aumento. Cosa ci dice sull’economia tedesca?

lunedì 24 giugno 2013, di Federica Agostini

L’indice IFO della Germania che misura il sentiment delle imprese è aumentato a giugno per la seconda volta di seguito, indicando che l’economia più grande d’Europa è sulla buona via per il recupero economico.

L’indice rilasciato oggi dall’istituto IFO e basato su un’indagine condotta tra 7000 aziende tedesche è aumentato a 105.9 punti, rispetto ai 105.7 del mese precedente ed appena al di sotto delle aspettative di mercato per 106.0 punti.

Nel primo trimestre 2013 l’economia tedesca è cresciuta dello 0.1% dopo aver registrato una contrazione dello 0.7% per gli ultimi tre mesi del 2012. La fiducia degli investitori e la produzione industriale hanno segnato il rialzo e la scorsa settimana la Bundesbank ha fatto sapere che la crescita economica tedesca registra un’accelerazione per il secondo trimestre dell’anno, ma i rischi per un nuovo rallentamento nella seconda metà dell’anno non sono da escludersi.

L’economia della Germania si sta evidentemente riprendendo dalla crisi della fine del 2012, ma il ritmo di espansione dipende anche in parte dall’andamento economico del resto del mondo. Ci sono alcuni sviluppi preoccupanti, specie nei mercati emergenti come la Cina. David Milleker, capo economista di Union Investment GmbH, Francoforte

Indice IFO: cosa ci dice sulla Germania?

Le aspettative degli imprenditori registrate dall’indice IFO sono balzate dai 101.6 punti ai 102,5, mentre le condizioni attuali degli affari sono scese leggermente da 102.5 a 101.6.

La produzione manifatturiera in Cina, terzo più grande partner commerciale della Germania sta rallentando ad un passo più veloce del previsto, come dimostrato dall’indice PMI manifatturiero. Ma allo stesso tempo le esportazioni tedesche sono aumentate dell’1.9% tra marzo ed aprile, superando anche le aspettative degli analisti.

Lo scorso 6 giugno, il presidente della BCE, Mario Draghi, ha esplicitamente sottolineato come le esportazioni siano il settore chiave per la crescita economica del blocco delle 17 nazioni. Non a caso, l’azienda tedesca produttrice della crema Nivea (Beiersdorf AG - BEI) ha registrato a maggio un utile per il primo trimestre superiore alle stime. Segno che l’aumento delle vendite sui mercati emergenti bilancia il calo di quelle nell’Europa occidentale.

Stime sulla crescita

L’area Euro è in lotta per la sopravvivenza e per uscire dalla recessione più lunga degli anni del dopo guerra. Secondo le previsioni della BCE, il blocco della moneta unia subirà una contrazione dello 0.6% nel 2013, prima di tornare alla crescita (1.1%) nel 2014.

Le ultime indagini economiche mostrano un leggero miglioramento, ma i livelli continuano ad essere bassi. Lo scorso 7 giugno, la Bundesbank ha tagliato le stime sulla crescita tedesca indicando un’espansione dello 0.3% nel 2013 e dell’1.5% per il 2014 contro lo 0.4% e 1.9% precedentemente stimati. Secondo la banca centrale tedesca, dunque, il rallentamento che caratterizza la zona Euro sta avendo i suoi effetti anche sulla Germania.

Migliora la fiducia

Il Centro ZEW che si occupa di emanare l’indice sulle aspettative degli investitori e degli analisti con lo scopo di prevedere gli sviluppi economici dei sei mesi a venire, detto appunto indice ZEW, è aumentato a 38.5 punti, rispetto ai 36.4 registrati nel mese di maggio.

Anche la fiducia dei consumatori (GFK) è in aumento, puntando al recupero economico la cui conferma è attesa dai dati in pubblicazione dalla Germania questa settimana.

L’economia della Germania procede decisamente bene, considerati i venti contrari che soffiano su tutti i fronti. Ulrike Kastens, senior economist presso Sal. Oppenheim Group, Colonia

Fonte: Bloomberg

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