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Gentiloni, Merkel: l’Italia fa sentire la sua voce in Europa?

giovedì 19 gennaio 2017, di Federica Ponza

Ieri il primo colloquio bilaterale tra il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e la Cancelliera Angela Merkel, in concomitanza con la conferenza economica italo-tedesca.

Un primo incontro che ha fatto emergere la volontà di costruire una leadership comune sui temi europei, ma anche sulle sfide globali visto che dal primo gennaio scorso l’Italia è a capo del G7, mentre la Germania presiede il G20.

Non è mancata occasione, però, di esprimere anche le perplessità del premier italiano Gentiloni in merito alle due rigidità adottate in Europa: una in temi di conti pubblici - più severa e stringente - e l’altra più ampia su temi quali la migrazione.

Il Presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni sembra intenzionato a far sentire la propria voce in Europa, portando alla luce la dualità del sistema europeo, che sembra essere unico solo quando si parla di denaro.
Vediamo, però, nel dettaglio quali sono stati i temi trattati durante la conferenza economica italo-tedesca e cosa si sono detti il premier Gentiloni e la cancelliera Merkel.

Gentiloni, Merkel: leadership condivisa, ma stop a due rigidità

Il bilancio del primo incontro bilaterale fra il premier Gentiloni e la cancelliera Merkel sembra essersi concluso con delle dichiarazioni di intenti ben precise da entrambe le parti.

La conferenza economica entro la quale si è tenuto l’incontro era presieduta da Carlo Calenda, ministro per lo sviluppo economico italiano, e da Sigmar Gabriel, ministro dell’economia tedesco e ha visto la partecipazione del presidente della Confindustria italiana Vincenzo Boccia e di quella tedesca Dieter Kempf.

Proprio questo primo incontro è stato occasione di confronto su diversi temi ed ha permesso di raggiungere un accordo volto a mettere da parte le incomprensioni occasionali fra Italia e Germania (come la questione relativa al dieselgate Fca e alla fusione con Volkswagen) per lavorare insieme in vista del Consiglio europeo straordinario previsto per il 25 marzo a Roma.

Il Consiglio europeo, che si terrà in occasione della celebrazione dei 60 anni dalla firma dei Trattati europei, sarebbe l’occasione per ripartire con una nuova Europa, che condivida strategie e linee di azione almeno sui temi della difesa e dell’immigrazione.
Durante l’incontro il premier Gentiloni ha evidenziato tutte le criticità dell’Europa di oggi, quali la crescita, gli investimenti, il lavoro, la questione migratoria e la difesa.

L’idea è quella di una leadership condivisa che possa affrontare i problemi evidenziati e stabilire linee comuni, anche per accrescere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee, nell’economia e nella democrazia.
La questione che però si è approfondita maggiormente è quella relativa all’immigrazione, sottolineando anche il fatto che l’Italia investe molto per l’accoglienza dei migranti.

Cosa ha detto Gentiloni sull’immigrazione?

Proprio sul tema dell’immigrazione si è posto l’accento e il premier Gentiloni ha voluto sottolineare che non possono esistere due Europe, una attenta alla questione economica e ai conti, l’altra disinteressata alla solidarietà nei confronti dei migranti.

Durante l’incontro il premier Gentiloni ha spiegato quali sono le azioni che il governo italiano ha deciso di mettere in campo per affrontare la questione dell’immigrazione, dagli accordi con i paesi di origine quali Libia e Niger alle nuove regole sui rimpatri.

Ma Gentiloni ha deciso anche di evidenziare il fatto che tutta l’Europa deve prendersi le proprie responsabilità in tema di immigrazione e si è concordato, dunque, che il tema dovrà essere affrontato anche a Roma e non solo nel Consiglio europeo previsto a Malta il 3 febbraio.

Non si è parlato del possibile sforamento del deficit strutturale italiano per oltre 3 miliardi né dei negoziati in corso tra Roma e Bruxelles, si è parlato però anche di economia con il premier Gentiloni che ha mostrato di apprezzare il prolungamento del Piano Juncker, ma anche sottolineato che non è sufficiente.

Inoltre il premier Gentiloni ha evidenziato il fatto che servono maggiori risorse economiche comuni da investire in università e ricerca. Temi che sono al centro del dibattito da mesi e che dovranno prima o poi trovare una soluzione.

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