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Franco svizzero sarà la prossima vittima della guerra delle valute?

lunedì 2 novembre 2015, di Nicola D’Antuono

Le grandi aree economiche mondiali continuano a perseguire la strategia della svalutazione competitiva delle proprie monete per rilanciare la crescita e l’inflazione. Dopo lo shock finanziario del 2008 tutte le principali banche centrali del pianeta hanno adottato politiche monetarie ultra-espansive, fatte di costanti iniezioni di liquidità con tassi intorno allo zero (o addirittura su valori negativi).

Da qualche tempo, però, anche altre banche centrali di minore rilevanza sono state costrette allo svilimento competitivo: monete fino a qualche tempo fa ritenute “pregiate”, come il dollaro australiano e neozelandese o la corona svedese e norvegese si sono piegate alla dura legge della svalutazione monetaria in tempi di crisi.

Una delle poche monete che continua a resistere è il franco svizzero, che a inizio anno è stato addirittura protagonista di un clamoroso apprezzamento sul forex a seguito dell’abbandono del cambio fisso con l’euro, che spazzò via il “floor” di 1,20 con un crollo pazzesco del cross EUR/CHF in pochi minuti fin sotto la parità. Negli ultimi mesi il franco si è deprezzato, ma resta ancora nettamente sopravvalutato da un punto di vista dei fondamentali macro.

La banca centrale svizzera non ha mai nascosto il proprio malumore per un franco così forte, anche perché l’economia elvetica continua a risentirne molto in termini di competitività. E poi cè il rischio di deflazione, che spinge alcuni membri del board della SNB a chiedere un intervento deciso della banca centrale di Berna per svalutare la moneta nazionale. Tuttavia il bilancio della SNB è al 90% del pil, per cui appare complicato una vendita diretta sul forex per svalutare il franco.

Al momento la divisa elvetica resiste al deprezzamento senza freni, come avvenuto invece per altre valute, ma la “guerra valutaria” in corso potrebbe riservare clamorose sorprese nei prossimi mesi, anche in relazione al cambio del franco svizzero. Da un punto di vista tecnico, comunque, la valuta rossocrociata resta piuttosto debole, tanto che il cambio USD/CHF potrebbe rivedere presto la parità e probabilmente i top dell’anno di area 1,02. Il cross EUR/CHF, invece, dovrebbe continuare a muoversi tra 1,07 e 1,10 da qui a fine anno.

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