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Francia, Hollande: bluff, débacle o rivoluzione?
domenica 18 novembre 2012, di
Salito all’Eliseo circa sei mesi fa, Francois Hollande deve cominciare a fare i conti con il proprio elettorato, sia alla luce della perdita del 33% dei consensi, sia in ragione delle responsabilità assuntesi nelle Presidenziali che lo hanno portato a trionfare in Francia. Hollande è un bluff che si nasconde dietro riforme miracolose e inattuabili che condurranno la Francia ad una débacle già annunciata o il capo di una rivoluzione della sinistra europea?
Il programma di Hollande
Il programma di Hollande è un programma molto avanzato nell’area della sinistra europea e contempla interventi mirati in ogni aspetto della vita sociale, economica, politica e giuridica francese. Le dieci principali aree di intervento:
– Rilanciare produzione e crescita, attraverso la lotta alla disoccupazione e il sostegno alle PME;
– Difendere e sostenere l’agricoltura;
– Sanare la finanza pubblica;
– Aiutare l’Europa ad uscire dalla crisi grazie alla responsabilità, alla progettualità e a una nuova politica commerciale;
– Riforma fiscale, attraverso una contribuzione più equa e a vantaggio dei meno abbienti;
– Riforma delle pensioni a 60 anni;
– Educazione e formazione scolastica;
– Promozione della laicità;
– Lotta all’immigrazione clandestina;
– Lotta contro ogni tipo di discriminazione (razzismo, antisemitismo e soprattutto diritto al matrimonio e all’adozione di coppie omosessuali.
Proprio su quest’ultimo aspetto, sicuramente discusso e anticonformista, il governo ha dato il via libera al matrimonio omosessuale, equiparandolo a quello etero, varando una legge ad hoc. Non sono mancate le critiche dell’opposizione con l’ex ministro del governo Sarkozy, Valérie Pécresse, che ha dichiarato: “se ritorneremo al potere, abrogheremo questo provvedimento” e della corrente cattolica. Monsignor André Vingt-Trois ha riassunto la voce dei vescovi intorno al diritto dei bambini di costruirsi dei riferimenti.
Che futuro ha la Francia?
Molti nobili promesse sono state aggirate o rimandate sine die. La popolarità di quello che è stato definito “l’equilibrista” vacilla. Hollande saprà trasformare davvero il suo Paese? O, piuttosto, ne avrà il coraggio? L’Economist condanna la Francia: “Bomba a orologeria nel cuore d’Europa”. Hollande si difende, dichiarandosi comprensivo rispetto ai dubbi della popolazione, ma chiedendogli, allo stesso tempo, fiducia perché “il declino non è il nostro destino”. L’opinione odierna non preoccupa l’attuale Presidente francese, che, invece, punta ai risultati di lungo termine dei prossimi cinque anni. Promotore di quella che “Le Figaro” ha definito una rivoluzione copernicana nel Partito socialista, Hollande si dice pronto per una politica funzionale a un mondo in movimento.