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Forex: la storia del tetto del debito USA si ripete. Cosa ne sarà del Dollaro?

venerdì 18 ottobre 2013, di Erika Di Dio

Già nel 2011 gli Stati Uniti si erano avvicinati al raggiungimento del tetto del debito di 14.300 miliardi di dollari. A quel tempo, i democratici stavano spingendo per dei tagli alla spesa e degli aumenti delle tasse, mentre i repubblicani insistevano nel basarsi soltanto sui tagli di spesa. Solo poche ore prima della scadenza, i senatori raggiunsero un accordo e approvarono la legge per alzare il tetto del debito a 2,4 mila miliardi di dollari nel corso dei successivi tre anni.

Arriviamo al 2013 e anche in questo caso lo Zio Sam si sta muovendo pericolosamente a colpire il tetto del debito. Dopo giorni di litigi, i legislatori sono stati in grado di raggiungere un compromesso all’undicesima ora e passare un disegno di legge per aumentare il tetto ed evitare un default del debito.

In particolare, il Senato e il Congresso hanno concordato di prorogare la scadenza del debito al 7 febbraio con i livelli di spesa attuali consentiti fino al 15 gennaio. Questo concede fondamentalmente ai legislatori qualche mese in più per poter raggiungere un piano migliore per tagliare la spesa e risolvere i problemi di bilancio del governo.

Visto che la storia si ripete, potremmo essere in grado di prevedere il comportamento futuro dell’USD. Qui di seguito uno snapshot dell’indice del dollaro statunitense (USDX):

Come si può vedere, il dollaro ha subito un selloff simile a quello che abbiamo visto ultimamente, quando la notizia della scadenza tetto del debito ha iniziato a diffondersi. La speranza che i legislatori degli Stati Uniti sarebbero stati in grado di raggiungere un accordo è stata sufficiente a fornire il supporto per il dollaro nei giorni vicini alla scadenza, ma la valuta statunitense si è ritirata e consolidata immediatamente dopo che il tetto del debito è stato sollevato.

Successivamente, il dollaro USA ha messo a segno un rally di grande sollievo e ha anche superato i suoi massimi precedenti. Dobbiamo aspettarci la stessa reazione anche questa volta?

Il grafico USDX sembra un po’ diverso ora rispetto al 2011, in quanto il dollaro sta testando una zona di interesse, piuttosto che un livello di supporto effettivo. Un ulteriore consolidamento potrebbe significare che l’indice USDX continuerebbe a calcare sotto il livello 81.00 o forse rimbalzare al successivo livello di supporto intorno a 79.70. Successivamente, una forte rottura sopra il livello di 81,00 suggerisce che è in corso un forte rally di soccorso.

Certo, rivedere l’azione passata dei prezzi è solo uno dei tanti modi per prevedere i futuri movimenti valutari, ma bisogna tenere bene a mente che ci sono un sacco di altri fattori che potrebbero influenzare il comportamento del dollaro.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Babypips

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