Home > Altro > Archivio > Forex: il credit crunch della Cina. Quanti danni farà all’economia?
Forex: il credit crunch della Cina. Quanti danni farà all’economia?
venerdì 21 giugno 2013, di
Mentre i riflettori sono stati tutti puntati sulla Fed nei giorni scorsi, anche la PBOC sta prendendo decisioni grandi e difficili dall’altra parte del globo.
I problemi della Cina
Tante volte abbiamo sentito dire dai funzionari cinesi che avrebbero affrontato il crescente problema del debito del paese. Non è un segreto che il sistema bancario ombra della Cina ha contribuito a spingere la crescita del Paese negli ultimi anni. Ma non si può negare che ha anche sollevato scetticismo sulla capacità dei mutuatari di rimborsare i prestiti.
In effetti, qualche scienziato della matematica ha stimato che dal 2010, i prestiti non regolamentati e gli investimenti nel settore finanziario sono stati pari a circa 36.000 miliardi di CNY. Questo è più o meno equivalente al 69% del PIL del paese!
Infine, la PBOC ha aderito agli sforzi del governo per tirar su il credito della Cina, limitando la quantità di denaro disponibile sul mercato.
Vedete, la banca centrale ha un sacco di modi per pompare liquidità nell’economia. Se volesse, potrebbe semplicemente iniettare liquidità a breve termine o abbassare le riserve minime imposte per le banche. Ma il problema è che la PBOC non vuole farlo.
Il credit crunch
I tassi interbancari o i costi finanziari a breve termine hanno iniziato a salire all’inizio della scorsa settimana, in vista del Dragon Boat Festival, prima dei giorni festivi, quando le banche sono chiuse. Molti osservatori di mercato avevano previsto che i tassi sarebbero crollati quando tutti sarebbero tornati al lavoro ... ma questo non è accaduto.
Le banche hanno quindi chiesto alla PBOC di iniettare un po’ di liquidità nell’economia, ma la banca non lo ha fatto e ha cercato di inviare segnali di avvertimento per le banche per incitarle ad essere più sagge nell’erogazione del credito.
Gli effetti immediati delle misure di serraggio sono in realtà abbastanza lampanti se si fa attenzione. I tassi interbancari a breve termine sui prestiti di un mese sono impennati di 200 punti base raggiungendo quasi l’8%. Nel frattempo, per la prima volta in quasi due anni, il governo cinese non è riuscito a raggiungere il suo obiettivo di vendita di bond, vendendo solo bond dal valore di 9,5 miliardi di CNY, quando la domanda degli investitori è venuta meno a causa dei tassi crescenti.
La crisi del credito ha anche costretto le piccole banche come la Bank Everbright a fare default su alcuni prestiti. All’inizio di questo mese, la banca non è riuscita a tirar fuori abbastanza denaro per ripagare un prestito di 6 miliardi di CNY.
Il problema è che questo problema non può essere risolto da un giorno all’altro e può effettivamente diventare un tema ricorrente nel corso dei prossimi mesi. Il governo cinese ha detto che vuole controllare il ritmo di crescita del denaro in modo da evitare la creazione di bolle dei prezzi. Purtroppo, questo molto probabilmente avrà i suoi effetti negativi sull’economia e sulla crescita del PIL.
Infatti, la HSBC ha già abbassato le previsioni di crescita per il 2013, stimando la crescita del PIL al 7,4%, da una stima iniziale del 8,2%.
Ripercussioni negative
Questi effetti non saranno limitati solo alla Cina però. Con la "stretta" della Cina, la domanda di sicuro crollerà,, e questo potrebbe mettere sotto pressione i paesi le cui economie sono fortemente dipendenti dal commercio delle materie prime. Esatto, sto parlando delle comdolls!
Tenete a mente che la Cina è un importante partner commerciale di Australia, Nuova Zelanda e Canada. Le aziende cinesi sicuramente ridimensioneranno i loro ordini di materie prime e questo danneggerà le esportazioni delle economie dipendenti dalle comdoll. A sua volta, questo potrebbe portare a qualche tendenza al ribasso sulle rispettive valute (AUD, NZD e CAD).
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Babypips |