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Forex: guerra valutaria in arrivo? Ecco cosa succederebbe

venerdì 18 gennaio 2013, di Erika Di Dio

Alcuni economisti hanno avvertito che il mondo potrebbe essere sull’orlo di una guerra mondiale, una guerra valutaria globale.

Secondo il vice capo della Banca Centrale di Russia, Aleksey Ulyukaev, molti paesi potrebbero ricorrere alla manipolazione del tasso di cambio al fine di mantenere la propria competitività economica. In altre parole, le banche centrali potrebbero iniziare a svalutare le proprie valute solo per stimolare la domanda per le loro esportazioni, una componente fondamentale della crescita economica globale.

Come abbiamo imparato nella nostra esperienza di forex trading, mentre il valore di una valuta scende, i valori relativi delle altre valute tendono a salire e qui sta il problema. Un’economia che cerca aggressivamente di deprezzare la sua valuta locale potrebbe finire per danneggiare la competitività delle altre economie.

Il capo economista della World Bank, Kaushik Basu, condivide lo stesso sentimento anche se prevede che la guerra valutaria potrebbe non avvenire prima del prossimo anno. Egli ha sottolineato che la crisi del debito europeo e la questione del bilancio degli Stati Uniti per adesso sono le minacce maggiori per la stabilità globale dei tassi di cambio.

Se ci pensate, alcuni paesi hanno già iniziato a combattere.

La guerra tra valute

La Banca Nazionale Svizzera ha attivamente tenuto a bada la pressione d’acquisto sul franco, impostando un "floor" sulla coppia EUR/CHF. Ciò ha permesso di tenere con successo la coppia sopra 1.2000 da Settembre 2011.

Anche la Bank of Japan ha adottato una strategia aggressiva volta a frenare la forza dello yen, espandendo il suo programma di acquisto di asset per cinque volte solo nel 2012. Non c’è dubbio che questo abbia giocato un ruolo fondamentale nello straordinario rally della coppia USD/JPY, che è andata avanti per circa 1,100 pip dai minimi dell’anno scorso.

Anche i funzionari europei stanno iniziando a lamentarsi della forza dell’euro. All’inizio di questa settimana, il capo dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, ha descritto i livelli attuali di negoziazione dell’euro come "pericolosamente alti", mostrando di essere "a disagio" con il fatto che la moneta comune abbia guadagnato oltre l’8% in circa 6 mesi.

Tuttavia, Adam Posen, ex membro della Bank of England e attuale presidente del Peterson Institute for International Economics, prevede che il Brasile e l’Australia potrebbero essere le prossime ad intervenire attivamente sui mercati per combattere le loro valute in aumento.

Cosa succederebbe?

Se questa guerra valutaria peggiorerà, l’azione dei prezzi del forex potrebbe essere dettata sempre più da un intervento della banca centrale piuttosto che dai fondamentali o dal sentiment di rischio.

Gli interventi da parte delle banche centrali possono essere davvero dannosi per la volatilità di mercato. Oltre a questo, ciò potrebbe portare a volumi di scambio ancora più bassi nel settore della vendita al dettaglio, proprio come abbiamo visto lo scorso anno.

Il pericolo più grande è che questo potrebbe portare a squilibri del sistema valutario mondiale e paralizzare l’economia globale. La guerra valutaria degli anni ’30 ha portato a tassi di cambio imprevedibili e ad un indebolimento del commercio internazionale. La storia potrebbe anche ripetersi se non stiamo attenti.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Babypips

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