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Forex: Euro/Dollaro fermo prima dei market mover Eurozona
giovedì 15 novembre 2012, di
Nelle prime ore di questo giovedì, i mercati del cambio Euro/Dollaro sono praticamente fermi a ridosso del rilascio dei numerosi dati sulla crescita economica nella zona Euro. Ieri, invece, le minute della FOMC hanno rivelato la possibilità futura di nuovi allentamenti monetari.
EUR/USD
Durante la prima mattina Europea, il cambio EUR/USD ha toccato la linea 1.2753, consolidandosi successivamente in zona 1.2740. Un nuovo supporto potrebbe essere la linea 1.2662 (minimo del 13 novembre) e la resistenza a 1.2827.
Il sentiment sull’Euro rimane comunque debole, viste le numerose questioni che ancora pendono irrisolte sulla vita della moneta unica e dati i numeri dell’economia:
– la produzione industriale, pubblicata ieri, a -2.5%, contro il -1.6% stimato dagli analisti e lo 0.9% precedentemente registrato.
– Prodotto interno lordo in Francia (preliminare) +0.2% nel terzo trimestre (oltre le aspettative).
Aggiornamento: Prodotto interno lordo preliminare Germania 0.2%, oltre le aspettative allo 0.1%.
Altrove, contro la Sterlina, il cambio con l’Euro (EUR/GBP) rimasto più o meno invariato con un calo dello 0.01%, fino a 0.8039.
Minute della FOMC
Nel frattempo, le minute della Federal Reserve hanno dimostrato come ci sia la possibilità che la banca centrale decida di intervenire ancora sulla politica monetaria, ampliando i programmi di acquisto titoli. Secondo i dati, dunque, gli ufficiali della Fed ritengono che sia necessario introdurre nuovi stimoli per ridurre il tasso di disoccupazione fermo all’8%.
Market mover
Più tardi saranno rilasciati i dati sul prodotto interno lordo in Italia, poi quelli della zona Euro. Dagli stati uniti, invece, ci saranno i dati sul CPI, sulle richieste di sussidi per la disoccupazione, i dati dal settore manifatturiero di Philadelphia e, infine, i discorso di Ben Bernanke (h. 19:20). Questa sera il discorso del governatore della Fed sarà assolutamente seguito, visti i contenuti delle minute e data la possibilità che anche il Chairman possa dare indicazioni sulla possibile direzione futura della politica monetaria della Fed