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Forex: Regola N. 4 - Pensa fondamentale, agisci tecnico

sabato 15 agosto 2015, di Federica Agostini

L’operatività nel trading dovrebbe essere basata sull’analisi tecnica o su quella fondamentale? Questa è la domanda da un milione di dollari che molti trader si sono posti almeno una volta nella vita; un dibattito che procede da decenni e che molto probabilmente continuerà a durarne per molti altri.

Analisi Tecnica Vs. Analisi Fondamentale

Ci siamo già occupati della differenza tra Analisi Fondamentale ed Analisi Tecnica. Gli analisti tecnici cercano di prevedere il futuro con lo studio dei movimenti di prezzo (price action) del passato. Chi si occupa invece di analisi fondamentale guarda al contesto politico ed economico per valutare la possibile direzione di una coppia valutaria.

Stabilire quale delle due sia la migliore è compito assai difficile, se non praticamente impossibile. Capita spesso che le logiche dei fondamentali si pongano in contrasto con gli aspetti tecnici. Ma accade spesso anche il contrario, una particolare conformazione tecnica ostacola le reazioni altrimenti previste dalle "regole fondamentali".

Come sempre, il giusto sta nel mezzo ed è per questo che è importante comprendere i limiti ed i punti di forza di entrambe gli approcci. L’analisi fondamentale è in grado di delineare i grandi temi che percorrono il mercato, mentre l’analisi tecnica è assolutamente utile per identificare i migliori punti di ingresso ed uscita dal mercato.

Come combinarle insieme: il caso di USD/JPY

Ad esempio, nel 2005 una delle storie più discusse del mercato era l’atteggiamento restrittivo adottato dalla Federal Reserve che a metà del 2004 iniziò ad aumentare i tassi di interesse con incrementi di un quarto di punto alla volta. La Fed mise i mercati a conoscenza del fatto che avrebbe seguito un periodo di politica monetaria restrittiva e, come promesso, nel 2005 aumentò i tassi di interesse di 200 punti base. Questa condotta creò un contesto estremamente rialzista per il dollaro USA che durò per tutto l’anno.

Contro lo Yen Giaspponese, la cui banca centrale mantenne i tassi vicini allo 0 per tutto il 2005, il dollaro subì un apprezzamento del 19%. Il cambio USD/JPY si trovò in un trend rialzista molto forte durante quell’anno che tuttavia fu costellato da ritracciamenti sparsi qua e là. Questi pullback erano opportunità perfette per i trader in grado di combinare i fondamentali e l’analisi tecnica per trovare i momenti più opportuni d’ingresso ed uscita dal mercato.

Era chiaro a livello fondamentale che il contesto del mercato fosse positivo per il dollaro. Tuttavia, tecnicamente le migliori opportunità erano l’acquisto sui ribassi, piuttosto che la vendita sui rally. L’esempio perfetto è il rally intercorso tra 101.70 e 11.70. Il ritracciamento si interruppe esattamente al 38.2% del supporto Fibonacci; un punto d’ingresso perfetto ed un chiaro esempio di un trade basato sui fondamentali, ma studiato nel dettaglio con l’analisi tecnica.

Con il trend rialzista così definito e dominante, il trade migliore in quel momento era quello che sfruttava le opportunità tecniche che non trascurassero il tema fondamentale con il mercato in forte trend. Fare trading sfruttando il movimento del mercato, anziché tentare di spegnerlo.

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