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Fisco: scontrini detraibili contro l’evasione?
lunedì 26 novembre 2012, di
Scontrini detraibili contro l’evasione al fisco? Un emendamento all’interno della delega fiscale, che verrà votata al Senato tra mercoledì e giovedì, potrebbe introdurre il contrasto di interessi, una sorta di bonus fiscale per garantire detrazioni ai contribuenti che richiederanno lo scontrino a seguito di qualsiasi acquisto.
L’emendamento, proposto da Giuliano Barbolini del PD e già approvato in Commissione Finanze al Senato, è stato un braccio di ferro tra Parlamento e Governo, che ha preteso delle correzioni e ottenuto la delega legislativa per occuparsi di “opportune fasi applicative” ed “eventuali misure di copertura”.
Il contrasto dovrà essere garantito e rafforzato “nelle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell’obbligazione tributaria”.
Favorevoli
I sostenitori del contrasto di interessi vedono in questo strumento un efficace antidoto contro l’evasione e gli “accordi in nero”.
Cinzia Maria Fontana (PD), prima firmataria dell’emendamento approvato, ha definito il contrasto di interessi uno strumento adeguato a garantire il patto sociale tra Stato e cittadini rispetto al tema delle sperequazioni fiscali e del riequilibrio della finanza pubblica.
Contrari
Gli oppositori insistono sui problemi applicativi, i contribuenti potrebbero trasformarsi in evasori qualora gli esercenti proponessero sconti nella prestazione del servizio senza IVA e senza fattura, e su una deludente antologia di casi.
Tra i detrattori, Vieri Ceriani, sottosegretario all’Economia, che sostiene il fallimento delle “situazioni di deducibilità o di detraibilità di spese” già previste, “sia dal punto di vista dei risultati della lotta all’evasione che dal punto di vista del bilancio dello Stato”.
A questa posizione fa eco quella del Presidente della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che ricorda il rovinoso caso delle “deduzioni edilizie”, introdotte all’epoca del governo Prodi, costate alle casse dello Stato ben 2,4 miliardi di euro l’anno.
Scenari e problemi
Il Senato questa settimana completerà l’esame della delega per la riforma del fisco. La strada da percorrere è lunga, soprattutto perché in merito dovrà pronunciarsi nuovamente anche la Camera. L’approvazione definitiva dovrebbe giungere prima di Natale.
Le perplessità maggiori rispetto al contrasto di interessi sono legate allo scadere imminente della legislatura e alla volontà del Parlamento di prendere scelte costruttive.
Il contrasto di interessi potrebbe restare lettera morta:
– per le incertezze politiche suddette
– per i problemi di effettiva copertura del bonus
– per le tempistiche degli sconti fiscali
A causa di quest’ultimo punto, le trattative “a nero” potrebbero essere favorite, anziché arginate, come sostengono gli oppositori. Lo Stato, oltre che richiedere l’obbligo di conservare la documentazione per qualche anno nel caso di eventuali controlli, potrebbe decidere di differire il bonus nel tempo, dividendolo in tranche.
A questo punto quale sarebbe la strada più veloce per il contribuente?