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Fincantieri vuole il 100% di Vard: l’assalto alla controllata norvegese
lunedì 14 novembre 2016, di
Fincantieri ha lanciato un’offerta pubblica d’acquisto totalitaria da 82 milioni di euro sulla controllata norvegese Vard Holdings, Opa che ha come obiettivo il delisting della società ed è dunque condizionata al raggiungimento, da parte di Fincantieri, di una partecipazione superiore al 90% del capitale sociale di Vard.
L’azienda pubblica italiana - che già controlla il 55,63% di Vard attraverso Fincantieri Oil & Gas - ha offerto 24 centesimi di dollari di Singapore per mettere le mani sul restante 44,37%, che corrisponde a oltre 523 milioni di azioni, per un controvalore di 82 milioni di euro (125,6 milioni di dollari di Singapore).
Vard, società quotata alla Borsa di Singapore, rappresenta oggi uno dei leader mondiali nella costruzione di imbarcazioni offshore e navi specializzate, con circa 9 mila dipendenti e nove cantieri in Norvegia, Romania, Brasile e Vietnam.
Fincantieri: Opa su Vard non incide su obiettivi fissati
Nel comunicato diffuso da Fincantieri si legge che
“Il periodo di offerta inizierà alla data di invio agli azionisti di Vard di un documento di offerta e terminerà non prima di 28 giorni dalla data di tale invio, salve ulteriori estensioni. L’operazione non incide sulle indicazioni previsionali e sugli obiettivi quantitativi precedentemente comunicati al mercato da Fincantieri”.
I conti trimestrali di Fincantieri e Vard
L’offerta arriva pochi giorni dopo la pubblicazione degli ultimi dati trimestrali di Vard. L’azienda norvegese ha archiviato i primi 9 mesi dell’anno con una perdita netta di 104 milioni di corone, in notevole miglioramento rispetto al rosso di 845 milioni dell’anno scorso.
Fincantieri invece è tornata in utile, chiudendo i primi nove mesi con profitti pari a 7 milioni di euro (-195 milioni nel 2015), ricavi in aumento del 6,5% a 3,23 miliardi, Ebitda in crescita da 6 milioni a 185 milioni per un margine in miglioramento dallo 0,2% al 5,7% e Ebit in salita da 74 milioni a 105 milioni. La posizione finanziaria netta consolidata è risultata negativa per 625 milioni.
Il gruppo triestino ha confermato gli obiettivi fissati dal piano 2016-2020, il quale prevede per il 2016 un aumento dei ricavi del 4-6%, un margine Ebitda del 5% circa e un risultato netto positivo.