Home > Altro > Archivio > Fiat: Sciopero a Pomigliano
Fiat: Sciopero a Pomigliano
lunedì 10 dicembre 2012, di
Quello previsto per oggi, lunedì 10 dicembre 2012, è uno sciopero che ci riporta indietro di quattro anni. Tanto è passato dall’ultima volta che le quattro sigle sindacali Fiom, Ugl, Fim e Uilm sono scese in piazza fianco a fianco.
Non si era più assistito a una tale concordanza di intenti nell’universo sindacale metalmeccanico, da quando si era verificata la rottura in seguito alla firma separata dell’accordo Panda.
Lo sciopero
Lo sciopero di oggi avrà luogo all’esterno dei cancelli del varco merci della fabbrica Italia di Pomigliano. I manifestanti bloccheranno gli accessi allo stabilimento della Fiat a partire dalle sei del mattino e procederanno ad oltranza.
Se il picchetto, organizzato, è bene ripeterlo, da tutte e quattro le principali sigle sindacali del comparto metalmeccanico, dovesse riuscire si potrebbe assistere al blocco della produzione della newco Fiat, proprio nel giorno in cui era previsto il rientro dal quarto periodo, a partire da agosto, di cassa integrazione di 2146 lavoratori. Sarebbe la prima volta in cui si assisterebbe al blocco forzato della struttura creata da Marchionne.
Inutile sottolineare come una manifestazione di tale entità possa pesare sulla attuale situazione.
Nella speranza di addivenire ad una soluzione condivisa, il prefetto di Napoli, Francesco Musolino, venerdì scorso, si è prodigato per organizzare un incontro con l’assessore regionale al lavoro Severino Nappi in occasione dello sciopero.
La Fiat, però, non ha ancora confermato né smentito la propria partecipazione al detto incontro.
L’ipotesi di una conciliazione in tale sede appare piuttosto remota.
I motivi della protesta
Che Fiat navighi in acque burrascose non è una novità, come non lo è la propensione al licenziamento che va acuendosi sempre più. Di pochi giorni fa la notizia dei 1500 licenziamenti in Polonia. Ma quali sono le ragioni che hanno spinto la Fiom e le tre sigle firmatarie dell’accordo che sancì il sì a Marchionne? Eccole.
- Il punto principale riguarda la situazione in cui versa la Magneti Marelli-Pcma, anche nota come Ex Ergom. Nello stabilimento, che si trova a Poggioreale, venivano prodotti plance e serbatoi per le Alfa Romeo 159 e 147, sino allo stop della produzione. L’impianto è praticamente fermo da quasi due anni; eppure l’anno scorso si è varata la produzione della nuova Panda proprio nello stabilimento.
- 720 operai, impiegati nella fabbrica, sono entrati in cassa integrazione per ristrutturazione e ci rimarranno sino al 6 luglio prossimo. Non è detto che la cassa integrazione possa essere prorogata oltre tale scadenza.
- Si era stabilito tramite un accordo tra Fiat e Sindacati che il 55% dei lavoratori in esubero a Poggioreale venisse riassorbito nell’ambito della newco Fip. Ad oggi i lavoratori effettivamente riassorbiti e trasferiti alla fabbrica di Pomigliano sono solo 220. Gli altri continuano ad essere senza un lavoro.
I 19 della Fiom
A poche ore dall’inizio dei picchetti a Pomigliano, i 19 lavoratori, iscritti al sindacato Fiom, potranno tornare a lavoro grazie alla sentenza che ne ha riconosciuto il diritto al reintegro in quanto vittime di un licenziamento per motivi discriminatori.
Nella giornata di giovedì si procederà invece ad un incontro tra Fiat e sindacati firmatari per ricercare un accordo sui 19 licenziamenti che l’azienda torinese vorrebbe disporre per controbilanciare i reintegri. Il provvedimento nei giorni scorsi aveva suscitato molte polemiche ed era stato definito da alcuni al limite della ritorsione.
Qualunque cosa accadrà giovedì, è probabile che quello di oggi non sarà l’ultimo sciopero a cui assisteremo a breve termine.