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Fiat, Polonia: 1500 licenziamenti
domenica 9 dicembre 2012, di
Il sette dicembre i lavoratori e i sindacati polacchi hanno ricevuto un’amara notizia.
Fiat ha comunicato l’intenzione di tagliare 1500 posti di lavoro in Polonia.
Avviate le trattative con i sindacati per procedere ai licenziamenti nel modo più indolore possibile.
La fabbrica Fiat in Polonia
Lo stabilimento di Tychy, di Fiat Auto Poland, assisterà a breve a una riduzione di oltre un quarto della propria forza lavoro.
La fabbrica, che era considerata un modello da seguire per efficienza, è solo l’ultima vittima della crisi del mercato dell’auto.
Nello stabilimento in Polonia vengono prodotte, tra le altre, la 500, la Lancia Ypsilon e la Ford Ka. Il problema è che negli ultimi anni la produzione si è ridotta praticamente della metà.
Se nel 2009 Fiat aveva fatto uscire dalla fabbrica polacca oltre 600.000 vetture, l’anno passato non si sono superate le 350.000, e per il 2013 si prevede un ulteriore calo della produzione che non supererà le 300.000 unità.
Numeri alla mano, Fiat ha optato per una riduzione del personale e, conseguentemente, dei turni produttivi, portati da tre a due.
Purtroppo la Polonia non è il solo paese da cui Fiat riceve cattive notizie: dal Brasile, per l’esattezza dall’associazione dei costruttori d’auto locali, arriva una stima al ribasso della produzione per il 2012, che comporterà calo della crescita del 1,5%.
La situazione difficile del mercato dell’auto in Italia
Se le cose in Polonia vanno male, noi tutti sappiamo che in Italia non vanno meglio. Le polemiche relative al modo in cui Fiat gestisce le fabbriche del bel paese sono all’ordine del giorno e hanno valso a Marchionne, amministratore delegato del gruppo torinese, le antipatie di una vasta fetta della popolazione.
La crisi del mercato dell’auto in Italia è decisamente grave, e Fiat ne subisce le conseguenze in prima persona.
Sia la 500 che la Ypsilon hanno subito un brusco calo delle vendite: si è passati da 57.000 a 40.000 unità, per la prima, e da 51.000 a 42.000 per la seconda.
Solo la nuova Panda vede crescere le proprie stime di vendita, passando nei primi undici mesi dell’anno da 107.000 a 111.000 unità.
Ma è proprio la Panda a rappresentare la pietra dello scandalo per Fiat: il nuovo modello verrà prodotto a Pomigliano, e non più nello stabilimento in Polonia, nel quale però proseguirà sino a fine anno la produzione del vecchio modello.
Il fatto che la vecchia Panda abbia continuato ad essere prodotta sino ad oggi, avrebbe contribuito ad un rallentamento della produzione per lo stabilimento italiano.
Pomigliano conta ancora 1400 lavoratori in cassa integrazione, per i quali non si prevede nessuna svolta prima del luglio 2013, quando, forse, potrebbero essere assunti.
Fornero: ok a Marchionne
Il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha preso per buone le garanzie dell’amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne, relative alla conferma dei piani per l’Italia.
La Fornero ha precisato che la recessione è un fenomeno al quale tutti siamo soggetti e i cui effetti sono molto pesanti, ma non per questo l’Italia può rinunciare ad essere un paese con un’industria dell’auto.