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Feste ed eventi, ma non per tutti

lunedì 10 luglio 2017, di Valentina Billero

Le famose pezze d’appoggio dell’imprenditore disinibito sono protagoniste dell’ottavo segreto dell’escapologo; com’è noto la documentazione contabile e fiscale serve a comprovare l’inerenza dei costi sostenuti. La Dottoressa Billero, commercialista a Catania, ci spiega come gli imprenditori non devono comportarsi in questi casi.

SEGRETO

L’imprenditore disinibito, rende le sue feste esclusive, solo per VIP, “very informated people”: ecco che quindi le sue feste di compleanno o i suoi anniversari diventano occasioni per piccoli eventi formativi e informativi attraverso l’intervento di convegnisti. E da lì al dedurre tutta l’organizzazione delle festa, inclusi gli abiti da cerimonia comprati per l’occasione, il passo è breve: tanto l’Agenzia non riconoscerà mai che in realtà si trattava di una rimpatriata tra amici, magari una grigliata in campagna o in trattoria, perché intervengono le provvidenziali pezze d’appoggio (le foto con i colleghi!).

COMMENTO

Le feste sono tipicamente luoghi di incontri tra amici, sebbene la maggior parte di essi provenga dalla sfera lavorativa del festeggiato. Ciò comunque non giustifica agli occhi della logica contabile, fiscale e dell’Agenzia delle Entrate la possibilità di poter dedurre qualsivoglia spesa sostenuta per l’organizzazione della festa.
Semplicemente perché non inerente all’attività imprenditoriale.

Sebbene l’inerenza non trovi norma esplicita e diretta all’interno del TUIR (D.P.R. 917/1986), trova le sue radici all’interno del codice civile di cui il TUIR fa questa volta esplicito richiamo.

Orbene, abbandoniamo il carattere tecnico della questione e passiamo a quello logico. Una volta per tutte: così come una rondine non fa primavera, un collega alla propria festa non fa dell’amicale convivio un convegno! E poco importa se si producono le famose “pezze” per eventuale controllo da parte dei funzionari. Una foto, anche se scattata in ottima compagnia, non salverà l’imprenditore festaiolo da un’eventuale ripresa d’imposta.

Le pezze d’appoggio dovrebbero essere documenti a supporto della asserita tesi dell’inerenza delle spese sostenute: tali possono essere i contratti, le manifestazioni d’intenti, la partecipazione a fiere tipicamente rientranti nell’ordine del proprio oggetto sociale. Non di certo le foto.

Pertanto se si festeggia un compleanno, un anniversario o magari il matrimonio proprio o della figlia, l’imprenditore non può inserire tutti i costi nella propria contabilità sotto forma di spese di rappresentanza (che tra l’altro hanno anche una deducibilità limitata), perché il requisito dell’inerenza sarebbe ben difficilmente dimostrabile, specie davanti ad un verificatore che, casualmente, dovesse accorgersi che la data dell’evento è tutt’altro che casuale.

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