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Festa della donna 2017: 10 film sulle donne

lunedì 6 marzo 2017, di Giulia Mirimich

8 marzo 2017, festa della donna: quali sono le origini? Come tutti sappiamo l’8 marzo si celebra la giornata internazionale della donna, le cui origini sono state romanzate: la tragedia riguardante la morte di 129 donne in un’azienda tessile americana che non ebbe luogo l’8 marzo, bensì il 25 marzo 1911 nella fabbrica Triangle.

Come festeggiare la festa della donna? L’8 marzo, la giornata dedicata alle donne, si avvicina e ci prepariamo a celebrare la donna in ogni sua sfumatura. Tra i modi migliori per celebrare la festa delle donne, c’è quello di ricordare le grandi donne nel cinema, le protagoniste più famose dei film sulle donne.

Sono molti i film sulle donne nel cinema: donne in carriera, donne alle prese con un passato burrascoso, donne che vogliono vendetta o giustizia.
 Vediamo quali sono i 10 migliori film che trattano temi importanti tutti al femminile.

Festa della donna 2017: i 10 migliori film sulle donne

Quali sono i migliori film da consigliare o vedere in occasione della festa della donna? Quali sono le migliori pellicole che portano sul grande schermo donne forti e donne in carriera?

Ecco 10 film sulle donne:

  • Via col vento (1939): Rossella O’Hara è senza dubbio uno dei personaggi femminili del cinema più conosciuto. Ad una prima occhiata può apparire frivola e sciocca ed effettivamente nella sua gioventù lo è anche. Ma la guerra, la fame e la povertà la trasformano e la rendono una donna determinata. 
Rossella O’Hara è un esempio cinematografico perfetto di donna autonoma e caparbia, un’eroina femminile forte nella sua fragilità. Proprio questo le consente di non buttarsi mai giù, neanche quando tutto sembra perduto, perché “dopotutto domani è un altro giorno”;
  • Il colore viola (1985): la regia di Spielberg ci regala una protagonista femminile, interpretata da Whoopi Goldberg, privata di tutto. Dalla maternità al potere decisione sul suo corpo e sulla sua vita. La storia di Celie e sua sorella è la storia di tutte le donne discriminate non soltanto perché nere ma soprattutto perché donne, considerate come qualcosa da possedere e buttare via da padri e mariti. Il film racconta la presa di coscienza della protagonista che arriverà a riprendersi la sua dignità di donna oltre a tutto ciò di cui era stata privata;
  • La lunga strada verso casa (1990): il film prende spunto da un episodio realmente accaduto, quello del boicottaggio degli autobus a Montgomery nel 1955. Da qui prendono le mosse le vicende di Odette, cameriera e badante di colore per una famiglia di bianchi, i Thompson. Costretta a percorrere tutti i giorni a piedi il lungo tragitto, Odette trova una valida alleata nella sua personale battaglia contro la discriminazione nella signora Thompson che inizia a dare un passaggio non soltanto ad Odette ma alle altre donne nere che ne hanno bisogno, nonostante il marito non sia d’accordo. La storia di una duplice rivolta e di una duplice rivendicazione;
  • Elizabeth (1998): tutti conosciamo la storia della regina Elisabetta I, la Regina Vergine, colei che scelse di non unirsi mai in matrimonio con qualcuno e rinunciò all’amore per sposare il suo popolo. Dedicando la sua intera vita agli inglesi e al suo regno, Elisabetta divenne una delle donne più combattive e risolute della storia;
  • Erin Brockovich (2000): basato su una storia vera, quella di Erin Brockovich, madre single di tre figli, segretaria in uno studio legale che quasi per caso inizia ad indagare sulla compagnia responsabile dell’inquinamento delle falde acquifere di una piccola città californiana. Tutto ciò ai danni della salute degli abitanti, ai quali avrebbe così causato numerosi tumori. Julia Roberts si aggiudicò l’Oscar nei panni di una donna tenace che non si lascia fermare da niente e da nessuno;
  • Mona Lisa Smile (2003): ancora Julia Roberts, qui nei panni di Katherine Ann Watson, insegnante di storia dell’arte nel college femminile di Wellesley che prepara le ragazze più brillanti e ricche d’America e le consegna ad una vita da brave mogli relegate all’ambito domestico. Miss Watson però non ci sta e tenta di aprire loro gli occhi, portando nelle aule del college non soltanto la sua passione per l’arte ma anche le sue idee rivoluzionare di emancipazione e ambizione tutte al femminile;
  • Million Dollar Baby (2003): vero capolavoro del maestro del cinema Clint Eastwood che racconta la vicenda di Maggie Fitzgerald. Dopo aver convinto il disilluso Frankie Dann ad allenarla, il quale inizialmente l’aveva rifiutata proprio perché donna, si lascia condurre al successo dal suo allenatore diventando una vera stella del pugilato femminile. 
Finché dopo un incidente sul ring non si ritrova paralizzata, dovendo rinunciare alla sua carriera e ad una vita normale. Film vincitore di 4 Oscar, una protagonista che lotta fino alla fine per ottenere ciò che vuole senza scendere a compromessi;
  • Kill Bill (2003): un’eroina e una storia di vendetta tutte al femminile firmata da Quentin Tarantino. Uma Thurman nei panni di Beatrix Kiddo, una killer tradita dai suoi compagni e dall’uomo che ama, Bill, che è anche colui per il quale uccide e dal quale aspetta una figlia. Dopo essere stata torturata e quasi uccisa, si risveglia da un coma lungo quattro anni: giura di vendicarsi, uccidendo tutti i suoi aguzzini, uno ad uno, fino ad arrivare a Bill;
  • Il diavolo veste Prada (2006): ispirato ad Anna Wintour, il personaggio di Miranda Priestly porta sul grande schermo l’emblema della donna di successo, odiata e temuta. Ma quanto sacrificio c’è dietro una carriera ed una posizione simile? Maryl Streep dà vita ad un vero e proprio mito del mondo della moda, ponendo l’accento su quanto sia difficile, soprattutto per le donne, coniugare vita privata e carriera e avere successo in entrambi gli ambiti senza sacrificare nulla;
  • Coco Avant Chanel (2008): il film che racconta la nascita del mito e la scalata al successo di una delle donne più rivoluzionarie che abbiano mai varcato il mondo della moda. Sicura di sé, delle proprie ambizioni, dei suoi gusti. Mai spaventata dalla diversità, mai condizionata dal timore di apparire una voce fuori dal coro, Coco fa della sua controtendenza il suo punto di forza. Instancabile lavoratrice, arriva al successo con le sue forze ma soprattutto con la sua mente brillante ed il suo indiscutibile talento.

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