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Femminicidio, tutela degli orfani: cosa prevede la legge in 6 punti

lunedì 6 marzo 2017, di Ranjitha Mancini

Femminicidio, ultime notizie: quali sono le ultime novità sul tema? E’ stata finalmente approvata dalla Camera la proposta di legge a tutela degli orfani, i figli delle donne vittime di femminicidio.

Dopo quasi un anno di discussione in Aula, il testo volto a tutelare gli orfani di vittime di femminicidio è stato votato all’unanimità, con ben 376 sì e nessun contrario. Passerà ora al Senato per l’approvazione definitiva.

Secondo le stime solo in Italia sono più di 1.600 i figli rimasti orfani di madre a causa di un femminicidio. A loro è rivolta la nuova proposta di legge, che ha l’obiettivo di offrire maggiori tutele a livello legale, medico ed economico, oltre ad inasprire le pene per coloro che commettono omicidi in famiglia.

Ecco cosa prevede nello specifico il testo del disegno di legge a tutela degli orfani di femminicidio.

Orfani di femminicidio: il disegno di legge in 6 punti

La proposta di legge relativa ai casi di femminicidio e alla tutela degli orfani delle vittime è stata presentata alla Camera l’11 maggio 2016 dal deputato del Centro democratico Roberto Capelli. Ecco cosa prevede il testo del ddl in 6 punti:

  • Assistenza legale con accesso gratuito al patrocinio a spese dello Stato per gli orfani di crimini domestici, a prescindere dal reddito. L’assistenza legale riguarderà sia il processo penale che civile, oltre ai procedimenti di esecuzione forzata;
  • Pensione di reversibilità ai figli delle vittime senza obbligo di restituzione. Con la nuova legge viene quindi annullato il diritto alla pensione di reversibilità per i colpevoli di omicidi in famiglia dal momento della richiesta di rinvio a giudizio dell’indagato, salvo casi di proscioglimento o archiviazione. La pensione verrà invece destinata ai figli delle vittime, così come il diritto al godimento dell’eredità;
  • Sequestro conservativo dei beni dell’indagato per assicurare agli orfani il risarcimento del danno. Viene dunque predisposto il congelamento dei beni di colui che ha commesso del delitto e l’obbligo in sede penale per il giudice di riconoscere ai figli della vittima il 50% del risarcimento presunto già con la sentenza di primo grado;
  • Tutela anche per i maggiorenni che non siano economicamente autosufficienti. La legge riserverà gli stessi diritti ai figli sia minorenni che maggiorenni delle donne assassinate dal coniuge, anche se separato o divorziato, dal partner di un’unione civile anche cessata o comunque da qualsiasi persona che sia stata legata alla vittima da una relazione affettiva stabile;
  • Pene più severe per gli assassini. Fino ad oggi la pena prevista per l’omicidio del coniuge era di soli 11 anni di reclusione. Con la nuova proposta di legge la pena per il femminicidio sarà l’ergastolo, anche nei casi di omicidio del coniuge o del convivente del partner civile. La reclusione andrà dai 24 ai 30 anni, invece, se prima del delitto era già avvenuto il divorzio o la cessazione dell’unione civile;
  • Fondo di solidarietà per borse di studio e assistenza medico-psicologica. Un fondo solidale di ben 2 milioni di euro l’anno sarà destinato all’assistenza medico-psicologica degli orfani fino al pieno recupero psicologico, alla creazione di borse di studio e di iniziative finalizzate al reinserimento lavorativo. Ai figli delle vittime di femminicidio è anche attribuita la quota di riserva prevista per l’assunzione di categorie protette. Inoltre, il figlio avente il cognome del genitore condannato in via definitiva potrà chiedere di cambiarlo.

Orfani di femminicidio: il progetto europeo

Il tema del femminicidio e di tutti quei bambini e ragazzi che in un solo istante perdono una madre e un padre, inizia a far parlare di sé in tutta Europa. Da poco è nato al riguardo un progetto a livello europeo, lo "Swith-off". In prima linea per questo progetto il dipartimento di Psicologia della Seconda Università degli studi di Napoli con a capo la dottoressa Anna Costanza Baldry.

La dottoressa Baldry, in collaborazione con i centri antiviolenza “DiRe” dell’Università Mikolas Romeris della Lituania e dell’Università di Cipro, sparsi sul territorio Nazionale, si stanno impegnando nel costruire una rete capillare per riuscire a dare un sostegno e un’assistenza concreta agli orfani dei crimini domestici.

L’obiettivo del progetto "Switch-of" è soprattutto quello di aiutare questi bambini e ragazzi a superare il duro trauma di cui sono stati vittime loro malgrado, per evitare che la mancata assistenza li porti alla depressione o alla delinquenza. È stato infatti appurato che una gran parte di questi orfani finisca col soffrire di Disturbo Post Traumatico da Stress.

Il piano comprende, inoltre, anche un supporto psicologico ed economico alle famiglie per l’affidamento secondario. Spesso infatti ad occuparsi dei giovani orfani di femminicidio sono i parenti più stretti, che non sempre sono adeguatamente preparati ad accoglierli nel migliore dei modi.

Così come la proposta di legge, anche il progetto "Switch-off" è stato sottoposto all’attenzione della Camera dei Deputati, affinché anche lo Stato sia presente e partecipi attivamente a questa importante iniziativa.

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