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Fassina e la contraddizione del Pd. Pro-austerità o anti-austerità?
giovedì 14 marzo 2013, di
Riportiamo da KeynesBlog un contributo circa una latente contraddizione che Stefano Fassina, responsabile economico del PD, ha mostrato quando ha analizzato i motivi della sconfitta del partito democratico in collegamento con le più importanti questioni europee del momento, traendo poi delle conclusioni completamente incoerenti rispetto a quanto dichiarato prima.
Le motivazioni
Ecco le dichiarazioni iniziali di Fassina:
Lo scenario per larga parte dell
euro-zona è di depressione, aumento della disoccupazione e innalzamento del debito pubblico. Austerità autodistruttiva e svalutazione del lavoro aggravano la questione sociale e, inevitabilmente, la questione democratica. Gli elettori italiani a stragrande maggioranza hanno detto no allAgenda Monti, ossia allagenda delleuro-zona….Le economie periferiche dell
euro-zona sono in una depressione di intensità superiore a quella vissuta durante le seconda guerra mondiale… La Germania e i suoi satelliti vivono nel migliore dei mondi possibili, mentre i Paesi periferici e, sempre più la Francia, sono soffocati in un scenario di profonda sotto-occupazione e aumento del debito pubblico: tassi di interesse reali negativi per le aziende tedesche e tassi proibitivi per le aziende dei Piigs; impossibilità per i competitore europei della Germania di svalutare; Euro meno forte di quanto sarebbe stato il Marco. In sintesi, il Titanic euro si avvicina a velocità sempre più alta alliceberg.
La logica conclusione che da ciò si dovrebbe trarre è che quindi bisognerebbe prima di tutto cambiare rotta, proporre un governo anti-austerità capace di difendere i propri interessi di fronte alla tirannia della Germania, e anche in questo caso, parlare della possibilità di un’uscita dall’euro, se non ci dovessero essere le condizioni per poter garantire la ripresa economica nella situazione attuale.
Così non è stato, perché le conclusioni di Fassina hanno ribaltato completamente quanto detto prima.
Vediamo perché.
Le conclusioni incoerenti
Nell’ultima parte del suo articolo, Fassina, parlando delle sue intenzioni economiche, parla della formazione di un governo,
per avviare una stagione di riforme strutturali (assetti istituzionali; partiti; pubbliche amministrazioni, senza ulteriori tagli di spese; giustizia; anti-corruzione; energia; fisco; finanza per l
impresa); per completare il trasferimento alla Commissione europea dellautorità sulle politiche di bilancio, come previsto dal "Two pack" (ossia, la parte finale del nuovo regolamento di stabilità economica che assegna alla Commissione europea la possibilità di pronunciarsi sui bilanci nazionali dei 17 Paesi della zona euro ed eventualmente anche di porre il veto, quando prima poteva solo esprimere raccomandazioni, n.d.r.).
Ossia dichiara esattamente l’opposto di quanto detto prima, di fatto prima scagliandosi contro Monti e le sue politiche di assurda austerità, e poi arrivando a sostenere proprio quegli strumenti che invece confermano l’austerità come dato non più modificabile.
Vale la pena chiudere con le conclusioni (coerenti) dell’articolo di KeynesBlog in cui si legge:
Se la linea del PD continuerà ad essere così “euroreligiosa” difficilmente le prossime (probabilmente ravvicinate) elezioni potranno regalare al centrosinistra la maggioranza. E a nulla varrà lamentarsi delle conseguenze.