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Export, crollo da record per l’Italia a settembre 2012: il Codacons accusa l’Europa

venerdì 16 novembre 2012, di Daniele Sforza

Crolla il commercio estero nel mese di settembre 2012, dopo una buona performance registrata ad agosto. Il calo è del 2% a livello congiunturale e del 4,2% su base annua. Crollano anche le importazioni, cedendo il 4,2% rispetto ad agosto e il 10,6% su base annua. Lo rivela l’Istat.

Su base trimestrale, invece, le vendite registrano ancora un risultato positivo, attestandosi al +2,2%, mentre, a causa della notevole debolezza della domanda interna, calano gli acquisti del 6,4%.

Il calo coinvolge prevalentemente tutti i settori, fatta eccezione per le vendite di prodotti petroliferi raffinati, che balzano del 23,4% e dei prodotti agricoli, che registrano un incremento del 5,4%.

I numeri nel dettaglio

Il calo delle vendite vede in primis la Cina (-18,8%), seguita dal gruppo di Paesi Mercosur, ovvero Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay (-13,7%), Romania (-13,6%), Spagna (-12,8%) e Germania (-10,3%). Aumenti solo verso il Sud Est Asiatico (+22,9%) e gli Stati Uniti (+19,4%).

I cali dell’import vedono coinvolti prevalentemente gli acquisti dal Giappone (-35%), dall’India (-30,9%) e dai Paesi Eda, ovvero i Paesi asiatici diversi da Cina e Giappone che si contraddistinguono per una forte industrializzazione (-26%). Si registra invece un incremento per gli acquisti da Paesi Opec (+18%) e Russia (+16,7%).

L’Istat afferma inoltre che la diminuzione delle vendite di macchinari e apparecchi (non classificati altrove) verso Cina e Germania, e di metalli di base e prodotti in metallo verso Francia e Germania pesi di circa 1 punto percentuale per quanto riguarda la riduzione annua di export.

Confederazione Italiana Agricoltori: "C’è bisogno di più risorse"

La crescita italiana viene dunque attestata nel mese di settembre solo dall’export agricolo, grazie al +5,4% registrato dalle esportazioni dei prodotti agricoli freschi e dal +1,1% registrato dall’industria alimentare.
La Confederazione Italiana Agricoltori si pronuncia soddisfatta dei risultati, pur elencando le diverse difficoltà del settore, come il maltempo e un’estate caratterizzata da una siccità spaventosa, così come dalle imposte (vedi IMU), eppure, lamentano, vengono "ancora troppo spesso trascurati, quando non dimenticati, dalle istituzioni. Bisogna invece investire nel settore primario, nelle sue potenzialità anche oltreconfine. E’ necessario rafforzare la capacità delle imprese agricole di esportare e investire all’estero, creando strumenti normativi che le sostengano in maniera diretta, attraverso una semplificazione e una razionalizzazione delle risorse. E poi occorre una politica di promozione efficace sulle vetrine internazionali".

Codacons: "Sfumata la speranza di una ripresa"

Per il Codacons, invece, il calo dell’export è un motivo di forte preoccupazione per i consumatori ed è il segnale emblematico del crollo di ogni speranza per una ripresa, visto che l’unica possibilità di crescita dipendeva, secondo l’associazione, "dalla ripresa delle esportazioni e della domanda estera", per compensare "il crollo dei consumi e della domanda interna, dovuta alle difficoltà delle famiglie italiane, ormai ridotte allo stremo dalle troppe tasse e dalla mancata salvaguardia del potere d’acquisto". Il Codacons ammonisce così l’Europa, visto che le sue "politiche eccessivamente restrittive stanno facendo precipitare di nuovo il mondo intero nella crisi dalla quale si stava faticosamente uscendo".

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