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Esodati: i partiti promettono soluzioni, ma le pensioni si allontanano. Ecco le novitá

lunedì 14 gennaio 2013, di Vittoria Patanè

Non sappiamo bene quanti siano gli esodati, i numeri rimangono incerti e le soluzioni sembrano lontane, nonostante le promesse fatte negli ultimi mesi.
Sappiamo chi sono però: cittadini che dopo aver lavorato per tutta la vita, dall’entrata in vigore delle norme previdenziali fissate dalla riforma Fornero, rischiano di rimanere senza pensione e senza lavoro.

Le stime della Cgil

Secondo il sindacato, sarebbero quasi 200mila gli esodati, lavoratori senza tutele e dal futuro incerto. Tra loro troviamo per lo più dipendenti di piccole e medie imprese del nord, agricoltori, interinali, ma soprattutto molte donne.
Le lavoratrici che, in base alla riforma del 92, potevano andare in pensione a 60 anni e con 15 anni di contributi risultano oggi fortemente penalizzate.
Nonostante il Ministero del Lavoro continui a negare questi numeri, la situazione rimane grave.

Le promesse dei partiti

Esodati al centro dei programmi di Bersani, Berlusconi e Monti.
E se, secondo Berlusconi ““La riforma Fornero è da annullare, visto che ha messo praticamente sul lastrico, senza stipendio e pensione, migliaia di persone”; il leader del PD Pierluigi Bersani ha indicato gli esodati come priorità del proprio programma.
Il candidato premier del centrosinistra annuncia modifiche e aiuti fino al raggiungimento della pensione.
Ancora incerte invece, le intenzioni di Mario Monti. La riforma del suo governo dovrá senza dubbio subire delle modifiche, ma le basi di queste, rimangono ancora oscure.

Niente pensioni nei prossimi tre mesi

Fino ai primi di aprile, saranno pochissimi i lavoratori che potranno accedere alla pensione, in gran parte lavoratori autonomi che usufruiscono ancora delle vecchie regole (18 mesi di attesa per la finestra mobile una volta raggiunti i requisiti nel 2011.
Gli altri, dovranno adeguarsi alle nuove norme della riforma che prevedono in primis, 3 mesi di lavoro in piú per tutti in base all’adeguamento alle speranze di vita.
Coloro che hanno raggiunto i 66 anni di vita e che, secondo la vecchia legge, avrebbero avuto diritto di accesso al sistema previdenziale, dovranno quindi aspettare ancora 90 giorni. Chi invece ha compiuto 66 anni entro il 2012 ha una via d’uscita, ma per la “classe 47”,dal primo gennaio in poi la pensione arriverà solo dopo aprile.

Decreti sui salvaguardati

Per quanto riguarda gli esodati, solo il primo dei decreti sui “salvaguardati” è entrato in vigore, mentre il secondo, che riguarda 55mila persone, è appena stato registrato alla Corte dei conti.
Per chi non rientra nella platea dei salvaguardati l’uscita dal lavoro sarà condizionata dalla "stretta" Monti-Fornero”.
Le donne dipendenti dovranno aspettare i 62 anni e tre mesi (erano 61 nel 2012), mentre difficoltà sono annunciate anche per coloro che volessero richiedere la pensione anticipata.

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