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Elezioni: nuove correnti, vecchie alleanze e l’ipotesi di una lista Monti. Tutte le novità del centrodestra

lunedì 17 dicembre 2012, di Marta Panicucci

Regna la confusione sotto il cielo della politica italiana soprattutto nell’area del centrodestra che, ancora, sembra non sapere con quale coalizione e candidato premier presentarsi alle prossime elezioni politiche a febbraio. Ieri, Roma è stata teatro di due importanti manifestazioni di esponenti del Pdl: la presentazione di una corrente malpancista interna al partito, “Italia Popolare”, che vorrebbe sostenere Monti come candidato premier alla elezioni; e la manifestazione “Primarie delle idee” contro la decisione di annullare la primarie del Pdl. Intanto Monti, a colloquio con Napolitano, segna la strada che l’esecutivo seguirà nei prossimi giorni per arrivare alla conclusione del proprio mandato, ma non sembrano ancora chiare le sue intenzioni intorno alle prossime elezioni. Torna in primo piano anche l’alleanze della Lega con il Pdl; Maroni pone come condizione imprescindibile, per l’accordo con il vecchio alleato, la candidatura di Alfano alle prossime elezioni. Intanto Berlusconi inizia, in solitaria, la sua campagna elettorale con un’intervista-monologo su canale 5 di fronte ad una silente Barbara d’Urso che lascia al Cavaliere scena aperta.

Italia Popolare

Alfano, Frattini, Alemanno, passando per Sacconi, Lupi, Cicchitto e Quagliariello, questi i volti dell’Italia popolare, la corrente, al momento tutta interna al Pdl, che vorrebbe Mario Monti a condurre la rinascita del centrodestra in vista delle prossime elezioni. La corrente di malpancisti del Pdl reputa il partito troppo vecchio e irrimediabilmente segnato e propone l’attuale premier come candidato presidente del consiglio per le elezioni del 2013. “Ci dovrà essere un programma e l’adesione a questo sarà un limite invalicabile. Ci saranno dei principi netti, dei valori chiari. Ma per riaprire una prospettiva di vittoria, tutti dovranno mettere completamente da parte tatticismi e veti”, queste le parole di Quagliariello a margine della nascita del movimento. Resta però da vedere se Mario Monti, che nei giorni scorsi ha preso le distanze da una sua possibile candidatura come leader del Pdl, rischierà di perdere il credito a livello internazionale nel tentativo di guidare la risurrezione del centrodestra a così poca distanza dalle elezioni.

Berlusconi e l’alleanza con la Lega

Dal momento dell’annuncio della nuova discesa in campo, Berlusconi ha fatto numerosi passi avanti, seguiti quasi tutti da altrettanti passi indietro. Al momento, sembra che il Cavaliere non sia intenzionato a candidarsi in prima persona alle elezioni, ma sembra disposto a farsi da parte, in primis se Monti desse la sua disponibilità a giocare la partita elezioni con il Pdl, e in seconda battuta in favore di Alfano. Sì, perché il limite più grande che la Lega pone all’alleanza con il Pdl è la candidatura di Angelino Alfano in luogo di Berlusconi. Il Cavaliere sarebbe disposto a sostenere Maroni come candidato alla regione Lombardia in cambio del sostegno del carroccio a livello nazione.

L’importanza delle elezioni per la regione Lombardia è data da due questioni; la prima è che se Maroni si aggiudicasse la guida della regione si creerebbe, con Veneto, Piemonte e Friuli una macro-regione nel nord italia targata Lega. Strettamente legata a questa eventualità è l’importanza che l’asse Lega-Pdl avrebbe per la spartizione delle poltrone del Senato a livello nazionale. Infatti, grazie al “porcellum”, la forza della Lega e del Pdl in queste regioni creerebbe grosse difficoltà di gestione del Parlamento per il centrosinistra. Ammesso che, come prevedono i sondaggi, Bersani vinca le elezioni con una buona percentuale alla Camera, la suddivisione del Senato (basata sui voti delle singole regioni) darebbe un buon vantaggio all’asse Lega-Pdl costringendo, così, il centrosinistra a scendere a patti con l’opposizione. È prevista per domani sera una cena ad Arcore tra Berlusconi e Maroni per rispolverare la vecchia alleanza e ufficializzare la coalizione che si presenterà alle elezioni a febbraio. Maroni avrà, quindi, l’onere di presentarsi in via Bellerio e far accettare la rinnovata alleanza alla base del partito, ormai da tempo ostile nei confronti del Pdl.

Lista Monti

Ieri sera, prima del consueto concerto di Natale al Senato, Monti ha avuto un lungo colloquio con il Presidente della Repubblica; poco, però, è trapelato sui contenuti dell’incontro. Fonti vicine al Quirinale riferiscono della possibilità che il premier ancora in carica formi una lista personale, indipendente dai partiti, per presentarsi alle elezioni di febbraio. Mentre quindi tutti i partiti, da destra a sinistra, stanno facendo a gara per accaparrarsi la figura del professore come candidato per le prossime elezioni, Monti starebbe prendendo in considerazione la possibilità di correre da solo. Il professore, che ha già raccolto il plauso del Ppe al congresso della settimana scorsa, starebbe pensando di presentare una sua lista con un’agenda ben precisa, alla quale, in un secondo momento, i vari partiti potrebbero adeguarsi condividendone le idee e gli obiettivi.

Primarie delle idee

Sempre Roma, ieri, è stata teatro di un’altra manifestazione interna al Pdl. Infatti, Giorgia Meloni e Guido Crosetto hanno presentato, all’Auditorium Parco della Musica, le Primarie delle idee per manifestare il loro dissenso per la decisione del partito di non scegliere il prossimo candidato alle elezioni tramite il coinvolgimento della base. Le primarie rilanciate dai vertici del Pdl, sulla scia del successo di quelle effettuate dal centrosinistra, sono state annullate quando Berlusconi ha deciso di scendere in campo. Ancora convinti che sia fondamentale per la rinascita e lo svecchiamento del partito la consultazione popolare, non escludono l’ipotesi di presentare delle liste autonome: “non siamo né per Monti né per Berlusconi. Se il partito non dovesse cambiare rotta non smetteremmo di fare politica e troveremmo un altro modo di organizzarci.”

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