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Elezioni europee 2014: come e quando si vota? Ecco la guida per non sbagliare

venerdì 16 maggio 2014, di Vittoria Patanè

Tra il 22 e il 25 maggio i cittadini dell’Unione europea dovranno eleggere i 751 deputati che, per i prossimi cinque anni, occuperanno gli scranni del Parlamento di Strasburgo. Per noi, le urne saranno aperte solo l’ultimo giorno, mentre il 26 scopriremo i nomi dei vincitori.

Un voto importantissimo, dato che al giorno d’oggi la linea politica di un Paese viene decisa più fuori che dentro i confini nazionali.

I 28 Stati membri voteranno in giorni e con sistemi elettorali differenti, ma anche seguendo regole diverse. Ecco come si vota in Italia e gli accorgimenti da seguire per non sbagliare.

Italia, quando e come si vota?
Gli elettori italiani saranno chiamati alle urne il prossimo 25 maggio. La votazione avverrà in base al sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 4%. Un meccanismo ideato nel 1979 e fondato sul proporzionale puro in vigore all’epoca anche per le elezioni politiche nazionali. Nel frattempo il nostro Paese ha sperimentato vari sistemi, dal maggioritario al proporzionale con premio, ma il metodo per eleggere gli eurodeputati è rimasto lo stesso.

Fra nove giorni, dalle 8 del mattino alle 22 di sera, i cittadini sceglieranno i nomi di coloro che occuperanno i 73 seggi spettanti all’Italia secondo il principio proporzionale di “tanti voti, tanti seggi”. La soglia di sbarramento è fissata al 4%. Coloro che non riusciranno ad arrivarci, rimarranno fuori dall’europarlamento.

L’Italia sarà suddivisa in 5 circoscrizioni: Nord-Est (14 seggi), Nord-Ovest (20 seggi), Centro (14 seggi), Sud (17 seggi) e Isole (8 seggi).

Potranno accedere al voto i cittadini maggiorenni, mentre saranno eleggibili solo coloro che hanno compiuto il 25esimo anno di età.

I partiti non potranno coalizzarsi, ma le liste delle minoranze linguistiche potranno accorparsi ad un’altra lista.

Per votare la suddetta lista sarà sufficiente contrassegnare il simbolo relativo mentre, per quanto riguarda i singoli candidati, ogni cittadino potrà esprimere un massimo di tre preferenze, scrivendo il nome negli spazi inseriti accanto al simbolo.

Ricordiamo inoltre che pochi mesi fa, il Parlamento ha introdotto la norma relativa alle quote rosa. Essa prevede che nel caso tutte e tre le preferenze andassero a candidati dello stesso sesso, la terza verrà automaticamente annullata. Ricapitolando: ogni cittadino dovrà fare tre nomi, due uomini e una donna o viceversa.

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