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Elezioni europee 2014: Bruxelles frena su Berlusconi. Ecco perché non sarà candidato

lunedì 17 marzo 2014, di Marta Panicucci

E’ notizia della settimana scorsa la volontà dell’ex premier Berlusconi di candidarsi alle elezioni europee 2014. Le consultazioni, che accoglieranno alle urne circa 400 milioni di europei, si terranno tra il 22 e il 25 maggio (Leggi tutte le info sulle elezioni europee 2014).

Nei giorni scorsi il consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti aveva annunziato chiaramente l’intenzione di Berlusconi e di Forza Italia di candidare il cavaliere alle prossime elezioni europee: "Forza Italia andra’ molto bene. Ci sono tutte le condizioni per una grande affermazione. Abbiamo un buon programma, ottimi candidati, un grande entusiasmo attorno ai club e la determinazione di Berlusconi a candidarsi e guidare le liste di Forza Italia".

Oggi arriva una doccia fredda direttamente da Bruxelles: il commissario alla Giustizia Viviane Reding, alla domanda sulla possibile candidatura di Berlusconi, risponde: "Non entro in questioni di livello nazionale. Ma la normativa europea è molto chiara su questo".

Berlusconi candidato
In seguito alla condanna in via definitiva per frode fiscale, Berlusconi oltre ad essere decaduto da Senatore, non può candidarsi in Italia. Questo è ciò che prevede la legge Severino che impedisce di candidare un condannato in via definitiva per i sei anni successivi alla sentenza.

Berlusconi e Forza Italia hanno quindi deciso di sfruttare l’innegabile appeal del Cavaliere sul fronte europeo. Ma anche qui la normativa impedisce di candidare condannati. Alla notizia della dichiarazione del commissario alle giustizia a Bruxelles i fedelissimi di Berlusconi insorgono.

Intanto questa mattina prima dell’intervento di Reding, Renato Brunetta era tornato sull’argomento annunciando: "Berlusconi aprirà le liste di Forza Italia in tutte e cinque le circoscrizioni italiane. Volerlo impedire equivale a truccare il risultato elettorale, è un broglio preventivo, una sofisticazione alimentare del pane democratico".

La normativa europea
Oltre alla legge Severino e al codice penale italiano che impediscono a Berlusconi di candidarsi alle elezioni, c’è anche la risoluzione del parlamento europeo. Il documento del 23 ottobre infatti stabilisce: "l’inammissibilità dell’inclusione nelle liste di coloro che abbiano riportato una condanna definitiva per reati di partecipazione alla criminalità organizzata, riciclaggio, corruzione, anche di natura economica e finanziaria. Ritiene che tale sanzione debba essere applicata per una durata di almeno 5 anni ed includere, per lo stesso periodo di tempo, l’impossibilità di accedere a incarichi di governo ad ogni livello".

Se tutto questo non bastasse e, per assurdo, Berlusconi, in un momento di sonnolenza istituzionale italiana e europea, riuscisse a candidarsi e farsi eleggere, ci sarebbe un altro ostacolo sul suo cammino. Il 10 aprile il tribunale di sorveglianza si pronuncerà sulla sua richiesta di affidamento ai servizi sociali per scontare i 9 mesi che gli restano dopo i 3 cancellati dall’indulto. A quel punto Berlusconi sarà a tutti gli effetti un detenuto, privo del passaporto per poter lasciare l’Italia.

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