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Economia al rialzo e dollaro giù, il petrolio sui massimi del 2009

martedì 5 gennaio 2010, di admin

Il nuovo anno si apre all’insegna degli acquisti sui listini azionari mondiali: sulla scia di Tokyo (+1% il Nikkei) le borse europee hanno archiviato la seduta in rialzo, a Parigi il Cac40 è salito dell’1,8%, a Francoforte il Dax30 dell’1,39% , a Londra il Ftse 100 dell’1,24 per cento. Bene anche Milano, con il Ftse all share Ftse All Share cresciuto dell’1,25% e il Ftse Mib dell’1,28 per cento.

Oltreoceano a spingere i listini americani è l’indice Ism manifatturiero salito a dicembre a 55,9 punti dai 53,6 di novembre e superiore alle attese degli analisti, che prevedevano un dato a 54,3 punti.

Il Dow Jones ha chiuso in rialzo dell’1,5%, il Nasdaq dell’1,73% e l’S&P500 dell’1,6 per cento.

Non solo negli states arrivano buoni segnali dl comparto Manifatturiero: l’indice PMI per l’Eurozona è salito al 51.6%, terzo rialzo consecutivo su valori massimi da marzo 2008; stesso discorso per la Germania con la crescita più sostenuta dal maggio 2008. Fiducia per una più veloce uscita dalla recessione anche in Gran Bretagna dove l’indice registra un 54.1 a dicembre, ben oltre le attese e superiore al precedente 51.8, segnando così il più alto livello dal 2007. In questo clima di ripresa si evidenzia il calo della divisa statunitense rispetto alle altre valute: eurodollaro e cable aggiornano i massimi degli ultimi 15 giorni rispettivamente a 1.4480 e 1.6240. Durante la sessione asiatica l’apprezzamento dello yen spinge il biglietto verde sui minimi a 91.60, costringendo anche l’euro a 132.11 e la sterlina a 147.34. Sterlina piuttosto debole dopo il recupero degli ultimi giorni dell’anno: l’euro viene passato di mano a 0.8975 sterline.

I movimenti del dollaro USA coincidono con il netto rialzo del petrolio che chiude la sessione asiatica a cavallo degli 82 dollari al barile sui massimi dell’anno passato, sostenuto dallo stop alle esportazioni russe verso la Bielorussa e dal clima freddo negli Stati Uniti. Interessante l’agenda macroeconomica di oggi: si parte con il dato sul lavoro della Germania e la pubblicazione del tasso di disoccupazione, poi l’indice PMI delle costurzioni UK, e la stima dell’indice dei prezzi al consumo per l’eurozona di dicembre ( attese 0.9%). Sul fronte USA: Factory Orders (Nov) Pending Home Sales (MoM) (Nov) Indice fiducia consumatori ABC Washington Post

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