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Ecobonus e detrazioni: Dal Cdm niente di fatto. Ma Zanonato assicura: "saranno prorogati per un anno"

sabato 25 maggio 2013, di Marta Panicucci

Si è tenuto ieri il consiglio dei Ministri che avrebbe dovuto approvare la proroga per i finanziamenti del 50% e del 55% per le ristrutturazioni e gli adeguamenti energetici degli edifici. Invece niente di fatto: alcune promesse, ma nessun decreto è stato approvato. Il problema al momento sembra essere la copertura finanziaria dell’operazione, che potrebbe risolversi con il restringimento del campo di coloro che possono godere di tali bonus. Il ministro dello sviluppo economico Zanonato, ha assicurato che il governo troverà il modo per finanziare gli ecobonus e le detrazioni fiscali almeno per un altro anno.

La copertura finanziaria

Nel corso del Cdm di ieri, nonostante le promesse dei giorni scorsi, il governo non è riuscito ad approvare il decreto per gli ecobonus. Il problema? come sempre, la copertura finanziaria.

Le proposte per ovviare a quest’ostacolo però ci sono state: coprire i finanziamenti per l’efficienza energetica con il ricavato della vendita all’asta delle quote CO2, o puntare sui tagli in programma per alcuni ministeri. La volontà di prorogare i finanziamenti è stata manifestata da tutti i membri del governo, però come accaduto per l’Imu e la Cig l’approvazione del decreto attuativo è stata rinviata. Prima bisogna reperire i fondi necessari, la questione adesso è nelle mani della ragioneria della stato che da oggi al prossimo consiglio del ministri, previsto per la prossima settimana, dovrà risolvere il problema delle risorse.

Da tenere in considerazione anche la possibilità di limitare gli ecobonus a coloro che non godono già di altri sgravi fiscali. Questa prospettiva da una parte ridimensionerebbe le risorse necessarie all’operazione, ma dall’altra rischia di ridurre in maniera consistente l’azione positiva delle detrazioni stesse.

Il prossimo appuntamento intanto è fissato per martedì, giorno in cui il governo ha in programma un incontro tecnico con la ragioneria dello stato, nella speranza che si sia trovata una soluzione per la copertura finanziaria degli ecobonus che porti all’approvazione del decreto venerdì in consiglio dei ministri.

Ecobonus e detrazioni

Al termine del consiglio dei ministri di ieri, Zanonato ha confermato che:

C’è la volontà politica da parte del governo di prorogare per un anno, quindi fino alla fine del 2013, gli ecobonus al 50% e 55% sulle ristrutturazioni e gli adeguamenti energetici degli edifici

Il decreto al quale il governo sta lavorando va incontro a due diverse necessità dell’Italia. Innanzitutto, gli ecobonus e le detrazioni fiscali si sono dimostrate uno strumento fondamentale per il rilancio delle attività produttive ed edili e, a maggior ragione in un momento come questo, costituiscono linfa vitale per le imprese del settore. La seconda questione riguarda l’Europa e il procedimento di infrazione avviato nei nostri confronti per il mancato recepimento della direttiva comunitaria in materia di efficienza energetica. L’approvazione del decreto porterebbe l’Italia al passo con gli altri membri, colmando così le lacune denunciate dell’Ue circa obblighi e sanzioni legati alla certificazione energetica.

In mancanza di tale decreto sugli ecobonus e le detrazioni si tornerebbe, a partire dal primo luglio, alla situazione preesistente. Le detrazioni in questo caso scenderebbero dal 50 e 55% attuali al vecchio 36% e il tetto delle spese ammissibili tornerebbe a 48 mila euro contro i 96mila degli ecobonus. Le proroghe, che dovrebbero essere approvate la settimana prossima, prevedono il rinvio di 6 mesi del termine per l’incentivo fiscale sulle ristrutturazioni in edilizia. Il temine ultimo, fissato al momento al 30 giugno 2013, slitterebbe così al 31 dicembre di quest’anno con buona pace dell’Unione europea.

Secondo le indiscrezioni che girano attorno agli ecobonus e alle detrazioni, il decreto in via di approvazione, non coprirebbe la spese per interventi di sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici. Nelle detrazioni fiscali non rientrerebbero nemmeno i lavori per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.

Rete Impresa Italia

Arriva anche il commento di Rete Impresa Italia che aveva accolto positivamente la promessa di proroga, ma che prima di cantare vittoria la settimana scorsa, aveva deciso di aspettare l’approvazione effettiva del decreto sugli ecobonus. Commentando il rinvio deciso ieri in Cdm:

auspica che il prossimo Consiglio dei Ministri confermi l’annunciata proroga dei due bonus del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici e del 50% per le ristrutturazioni edilizie. Prorogare le detrazioni significa, inoltre, assicurare positivi effetti economici derivanti dallo stimolo agli investimenti e dall’emersione dell’attività illegale

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