Donne in pensione a 57 anni? Si attende la circolare INPS

Donne in pensione a 57 anni (58 per le lavoratrici autonome) e 35 anni di contributi? L’ipotesi è sempre più vicina, tanto che, secondo il Corriere della Sera, l’INPS in giornata dovrebbe confermare con una circolare che le suddette categorie di donne lavoratrici potranno continuare a inviare all’INPS la domanda di pensione, calcolata totalmente con il metodo contributivo. La circolare riaprirebbe così i termini scaduti il 30 novembre.

Questa opportunità è possibile grazie alla cosiddetta "opzione donna", introdotta da Berlusconi nel 2004 e operativa in via sperimentale fino al 31 dicembre 2015. L’opzione donna consente alle donne lavoratrici di ottenere un assegno pensionistico in anticipo, ma con la riduzione di almeno il 20%. Con il metodo contributivo si perde infatti il vantaggio del sistema retributivo, basato sugli ultimi stipendi percepiti e non sui contributi versati durante la propria carriera.

Secondo alcune stime coloro che percepiscono uno stipendio di circa 3.000 euro netti potrebbero ricevere una pensione pari a circa 1.600 euro al mese, mentre chi ha una retribuzione di circa 1.700 euro riceverà un assegno pensionistico di circa 1.200 euro mensili.

Il numero delle domande presentate all’INPS è cresciuto vertiginosamente dopo il 2012 per scampare alla Riforma Fornero (che ha innalzato i requisiti per la pensione) e allo status di esodate. Se nel 2013 sono arrivate 8.846 richieste, nel 2014, sino a settembre, il numero delle domande registrate è stato pari già a 8.652.

La scadenza per presentare le domande è prevista per il 2014 (anziché per il 31 dicembre 2015) in virtù di una precedente circolare dell’INPS, che teneva conto dell’applicazione della finestra mobile sulla vecchia pensione di anzianità per cui doveva trascorrere un anno dalla maturazione dei requisiti per la decorrenza della pensione.

Ora, a patto che il Parlamento riesca ad individuare le coperture per sostenere questa nuova spesa, l’INPS potrebbe essere disposta a prolungare l’opportunità. Si riaccende la speranza per le donne che devono andare in pensione?

Attendiamo la conferma dell’INPS.

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