Home > Altro > Archivio > Default Grecia: Tsipras chiede aiuto alla comunità internazionale
Default Grecia: Tsipras chiede aiuto alla comunità internazionale
lunedì 18 maggio 2015, di
Continua ad essere critica la situazione della Grecia.
Dopo il cauto ottimismo mostrato dai vertici UE nei giorni scorsi, la situazione di Atene torna a farsi preoccupante.
La restituzione dei 750 milioni di euro al Fondo Monetario Internazionale da parte del governo ellenico, sembrava aver sbloccato la situazione di stallo a seguito della richiesta greca di ottenere un’ulteriore prestito di 7,2 miliardi.
In realtà, la posizione dei creditori non si è mai ammorbidita, anzi. Lo stesso FMI è rientrato di parte del suo credito, ma solo dopo aver concesso alla Grecia l’apertura di un conto d’emergenza.
La seguente dichiarazione di Tsipras – il quale ha confessato anticipatamente che il suo Paese non avrebbe potuto rispettare le scadenze del 12 maggio – ha minato le poche speranze di evitare il crack, incoraggiate durante l’Eurogruppo.
A paventare nuovamente il rischio default è proprio il primo ministro greco, attraverso una lettera indirizzata a Mario Draghi (presidente della BCE), Christine Lagarde (direttore operativo del FMI) e Jean Claude Junker (presidente del Consiglio Europeo).
Nella nota, Tsipras denuncia la criticità della situazione finanziaria greca, aggiungendo che il rispetto delle scadenze, dipende dalla disponibilità della BCE di alzare i limiti imposti ad Atene per emettere debito a breve termine.
Nei prossimi giorni, infatti, il governo ellenico è chiamato ad estinguere diversi debiti: entro il 5 giugno il FMI dovrà rientrare di 300 milioni di euro; in più, il mese prossimo, la Grecia dovrà restituire allo stesso istituto 1,5 miliardi.
Gli obblighi internazionali non sono i soli a preoccupare il leader di Syriza: entro la fine del mese infatti, Atene provvederà con difficoltà al pagamento delle pensioni e degli stipendi ai funzionari pubblici.
Una posizione estremamente delicata, analizzata con attenzione nell’ultimo meeting dell’Eurogruppo: l’UE si è dimostrata disponibile ad essere più flessibile con il governo greco, ma allo stesso tempo Tsipras dovrà provvedere alle riforme richieste.
Un aut aut, cui il presidente del consiglio ellenico ha sempre mostrato una certa resistenza.
Impensabile per il leader greco, infatti, adottare provvedimenti che vadano contro le promesse fatte in campagna elettorale. La posizione di Tsipras si sarebbe comunque ammorbidita nei giorni scorsi per fronteggiare l’ennesimo rischio default.
Dopo l’iniziale ‘no’ alle privatizzazioni, il governo greco sembra aver fatto un passo indietro: in programma ci sarebbe la vendita ai privati del 51% del porto del Pireo.
Altra mossa del primo ministro potrebbe essere un referendum per chiedere ai cittadini greci se sia più accettabile un’ulteriore periodo di austerity o le conseguenze che seguirebbero all’eventuale default.