Home > Altro > Archivio > Da Calipari a Lo Porto, tutti gli italiani vittime del “fuoco amico”

Da Calipari a Lo Porto, tutti gli italiani vittime del “fuoco amico”

venerdì 24 aprile 2015, di Roberto Golino

Ancora sotto shock per la tragedia avvenuta nel canale di Sicilia, l’Italia deve fare nuovamente i conti con un tragico evento.

Nella serata di ieri, è stato reso noto che il cooperante italiano, Giovanni Lo Porto, rapito in Pakistan nel 2012, è rimasto vittima di un razzo sparato da un drone, a seguito di una disastrosa operazione anti-terrorismo della Cia.

Oltre al 39enne siciliano, hanno persola vita due militanti di al Qaida e l’ostaggio americano Warren Weinstein.

Un italiano vittima del ‘fuoco amico’ dunque; ma la fatalità che è costata la vita a Giovanni Lo Porto, è solo l’ultimo episodio in ordine di tempo che ha colpito negli anni, diversi cittadini italiani 

Dieci anni fa, il 4 marzo 2005, moriva Nicola Calipari, l’agente del Sismi incaricato di riportare in italia Giuliana Sgrena, la giornalista del ’Manifesto’ rapita in Iraq. I due si trovavano in auto e viaggiavano in direzione dell’areoporto di Baghdad, quando improvvisamente, da un posto di blocco statunitense partono dei colpi di arma da fuoco proprio verso la vettura.

Calipari riesce a ‘coprire’ la giornalista dal fuoco dei militari, ma perde la vita a seguito di una grave ferita alla testa. 

Mogadiscio, 17 ottobre 1993, perdono la vita I due parà della Folgore Giorgio Righetti e Rossano Visioli. Secondo le versioni ufficiali, i due militari assassinati nel porto nuovo di Mogadiscio, sarebbero rimasti vittime di un agguato da parte di cecchini somali.

In realtà, nel 2005, ascoltato dalla commissione d’inchiesta sul Caso Alpi, l’ex-direttore del Sismi Cesare Pucci,racconta un’altra verità:

A sparare volontariamente furono i nostri alleati. I vertici militari sapevano, ma hanno imposto il silenzio per ragioni “diplomatiche.”

Versioni contrastanti, sono legate anche alla morte di Salvatore Marracino, avvenuta il 15 marzo 2005. Il militare italiano di istanza in Iraq, ufficialmente si sparò accidentamente alla fronte con la sua stessa arma, che si era inceppata poco prima.

Qualche anno più tardi le pubblicazioni rese note da Wikileaks, rivelarono che il 28enne fu colpito alla testa dal ‘fuoco amico’nel corso di una esercitazione.

Un epilogo decvisamente meno tragico si registra in Afghanistan. Il 29 dicembre del 2009, nella provincia afgana nord-occidentale di Badghis, due soldati italiani, inpegnati in un’operazione di scarico di materiali da un elicottero, vengono colpiti dai colpi sparati da un soldato afgano alleato.

Fortunatamente in quell’occasione, I due se la cavarono con ferite di lieve entità, uscendo indenni dallo spietato ‘fuoco amico’.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.