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Crisi in Cina: è possibile una ripresa entro la fine del 2012?

mercoledì 17 ottobre 2012, di Federica Agostini

E’ possibile prevedere una ripresa della Cina entro la fine del 2012? Secondo qualcuno, il rallentamento che ha causato la crisi dell’economia Cinese è destinato a durare fino a quando la situazione non sarà migliorata anche in Europa e negli Stati Uniti. Altri, invece, vedono la possibilità di ripresa, sostenuta da alcuni dati incoraggianti.

Cina: la ripresa impossibile

I dati economici sul terzo trimestre della Cina hanno registrato il diciassettesimo rallentamento consecutivo. La Banca Mondiale ha tagliato le proprie stime sulla crescita in Cina al tasso più lento dell’ultima decade, 7.7%.

Dati questi fatti e data l’evidente riluttanza da parte del governo di lanciare stimoli fiscali su vasta scala, sembrerebbe quasi impossibile prevedere un miglioramento delle condizioni prima della fine dell’anno, eppure ci sono molti analisti che sostengono il contrario.

Cina: la ripresa possibile

Nel mese di settembre, l’indice dei prezzi al consumo è sceso al 1.9%, rispetto al 2% di agosto, segnalando come ci sia ancora spazio di manovra per l’allentamento della politica monetaria.

Le esportazioni, durante il mese di settembre sono aumentate del 9.9%, ben al di sopra di quanto atteso. Sebbene alcuni sostengano che la situazione Europea e Statunitense possa continuare a influire a lungo anche sulle altre economie, l’assetto generale dell’economia Cinese mostra -seppure deboli- segni di ripresa, segno che lo slowdown stia giungendo al termine.

Fattore chiave della ripresa: gli afflussi finanziari

Gli abbondanti afflussi finanziari di settembre sono il segnale più chiaro dell’avvio della ripresa economica della Cina. La banca centrale ha sviluppato un concetto di "finanziamento sociale" per racchiudere tutte le forme di credito, comprese l’emissione di quote azionarie o di titoli di Stato.

I governi locali hanno annunciato progetti di investimenti per più di diecimila miliardi di Renminbi. E il fatto che l’emissione di qualsiasi titolo contribuisca al finanziamento degli investimenti pubblici significa che nei prossimi mesi gli investimenti potrebbero aumentare. Inoltre, come già detto, i prezzi al consumo rilevati a settembre lasciano spazio di manovra alla politica monetaria della banca centrale che non dovrà preoccuparsi dell’inflazione.

Banca Popolare Cinese

La Banca Popolare Cinese (PBoC) ha confuso molti investitori ultimamente, visto che la maggior parte di essi aspettava un intervento più aggressivo. Tuttavia nelle ultime settimane la banca centrale della Cina ha iniettato un numero di liquidità a breve termine sui mercati finanziari, attraverso le operazioni di mercato aperto.

Conclusioni

Se da una parte è vero che l’economia Cinese (assieme a tutta quella mondiale) soffre della crisi finanziaria che incastra Stati Uniti ed Europa, è pur vero che "guardare verso altri orizzonti" sta diventando una pratica sempre più diffusa, come sottolineato anche da una recente analisi del Financial Times sul mercato Forex.

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