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Crisi finanziaria: se la cocaina fosse una delle cause? La teoria del Prof. David Nutt

martedì 23 aprile 2013, di Federica Agostini

E se tra le cause della crisi finanziaria ci fosse anche l’abuso di cocaina da parte delle alte sfere del settore bancario?

È questa la teoria del Professor David Nutt, psichiatra e neuropsicofarmacologo inglese intervistato qualche giorno fa dal Sunday Times.

La cocaina, spiega il professore, è la droga perfetta per la "cultura dell’eccitazione e del volere sempre di più" che caratterizza il settore bancario. La cocaina, aggiunge, è la droga del "di più".

L’uso della sostanza, ha spiegato in un’intervista il professore, ha reso i banchieri oltremodo sicuri di sé, spingendoli a prendersi rischi eccessivi che sono, almeno in parte, la causa del tracollo finanziario della nostra epoca e del crash della Barings (1995).

Dunque, l’uso di cocaina da parte delle alte cariche finanziarie potrebbe essere una delle cause della crisi dei nostri giorni: "Facendo uso di cocaina, i banchieri ci hanno condotto in questo terribile disastro [economico]", ha detto Nutt.

Chi è David Nutt?

David Nutt (foto a destra), inglese di 61 anni, è professore di neuropsicofarmacologia presso l’Imperial College di Londra, ex membro della Advisory Council on the Misuse od Drugs (ACMD), la carriera di Nutt è diventata piuttosto controversa a seguito di alcune pubblicazioni sugli effetti e sulla pericolosità di alcune droghe.

Il suo posto alla ACMD fu revocato nel 2009, quando Nutt pubblicò uno studio in cui sosteneva una scarsa diversità tra i pericoli dell’andare a cavallo e dell’uso di ecstasy, opponendosi alla decisione del governo laburista di aggiornare la classificazione della Cannabis da droga di tipo C a tipo B.

Il nome di Nutt compare spesso sui titoli dei giornali per le sue battaglie alla de-criminalizzazione di diverse sostanze stupefacenti. Recentemente, infatti, il Professore ha condotto una battaglia contro una politica del governo sulla Cannabis e sui funghi magici sostenendo che le restrizioni politiche impediscono lo studio sui possibili effetti benefici delle sostanze.

La battaglia di Nutt per la Cannabis

Nutt insiste su come siano "folli" e "assurde" le leggi che impediscono di sfruttare la sostanza chimica della psilocibina che invece potrebbe essere utilizzata per curare la depressione.

Alla BBC Nutt ha spiegato che una licenza per studiare la sostanza gli è costata 6 mila sterline, oppure avrebbe dovuto fare ricorso ai pusher, ma "il comitato etico non lo avrebbe permesso".

Nutt ha detto: "Abbiamo norme che sono vecchie di 50 anni che non sono mai state riesaminate e che ci frenano. Ci impediscono di fare scienza e penso che questa sia una vergogna."

Nutt si batte anche per la depenalizzazione e legalizzazione della Cannabis, sostenendo che una misura del genere ridurrebbe il consumo dell’alcol di almeno un quarto.

Conclude il Professor Nutt:

"La Cannabis non è sicura, ma in termini di popolazione ritengo che un mercato regolamentato avrebbe un beneficio netto per la salute pubblica. Penso che si ridurrebbe il consumo di alcol di un quarto se si adottasse un modello come quello olandese."

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