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Crisi Grecia: più tempo. Divergenze tra UE e FMI fanno tremare i mercati
mercoledì 14 novembre 2012, di
I prestatori internazionali possono mettere da parte le loro divergenze: per il salvataggio della Grecia ci vuole più tempo, almeno fino al prossimo 20 novembre, ma tra spaccature ed incertezze i mercati continuano a "non fidarsi".
Intanto, però, questa settimana Atene riuscirà a raggiungere i 5 miliardi necessari a ripagare una delle tranche in scadenza. Durante l’asta dei titoli di Stato di ieri, la Grecia è riuscita a vendere 4.06 miliardi in biglietti ad uno e tre mesi. Questi, insieme ad altri titoli in vendita, dovrebbero essere sufficienti a "restringere" il campo del debito entro il prossimo venerdì.
FMI e Eurogruppo: divergenze
Una delle questioni più turbolente riguardo alla Grecia negli ultimi giorni è stata la divergenza d’opinione tra Fondo Monetario Internazionale ed Unione Europea riguardo alla modalità con la quale il paese ellenico avrebbe potuto ricevere uno "sconto" sul debito: una spaccatura politica tra Jean-Claude Juncker (capo dell’Eurogruppo) e Christine Lagarde (FMI).
Alla fine la questione è stata messa al voto e le alte cariche della finanza Europea hanno ancora una settimana per trovare un compromesso e rilasciare alla Grecia un incentivo economico da 31.3 miliardi di Euro ampiamente dilazionato, ma il Fondo Monetario Internazionale continua a spingere affinché per il 2020 la Grecia possa raggiungere una situazione di sollievo dal debito pubblico al 120% del prodotto interno lordo. Un piano, quello del FMI, che probabilmente imporrebbe ai paesi finanziatori la perdita del denaro precedentemente dato per il salvataggio della Grecia.
Tra le altre opzioni in fase di trattativa c’è quella di poter abbassare i costi sui tassi di interesse (forzando i prestatori della zona Euro ad accettare delle perdite) e rivedere, dunque prolungare il sistema di scadenza dei pagamenti richiesti.
(Approfondimento: Perché alla Grecia non lascerà l’Euro)
Il disappunto della Germania
Ma la Germania non ci sta e Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze, ribadisce come questo taglio ai prestiti ufficiali sia del tutto illegale sotto i trattati in vigore, suggerendo come si possa trovare una soluzione "più creativa" lavorando sui tassi di interesse.
Già si intuiva che questo ritardo nelle decisioni sul fronte greco avesse delle coloriture politiche, specie per la Germania, dove la Merkel si trova in una posizione particolare nei confronti del proprio elettorato: la Cancelliera ha detto che dalla Germania non ci sarebbero più stati aiuti economici alla Grecia, ma che la Grecia sarebbe rimasta nell’Euro. Ora è tempo che la Cancelliera Angela Merkel spieghi quanto valgono le sue promesse in termini di costi aggiuntivi.
Le spaccature fanno tremare i mercati
L’asta dei titoli di Stato in Grecia ha allentato un poco la tensione tra UE e FMI, ma a quanto pare il contrasto tra le due parti ha dato poco conforto ai mercati, così i tassi sui titoli Spagnoli, i Bonos a 10 anni, sono saliti al livello più alto dell’ultimo mese, andando a finire verso il 6%.