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Crisi Grecia: leader eurozona apprezzano buoni progressi. Resterà nell’euro

venerdì 19 ottobre 2012, di Erika Di Dio

Al termine della prima sessione degli incontri Ue a Bruxelles, in una dichiarazione rilasciata alle 3 di questa mattina dai 17 leader europei, si legge, "Accogliamo con favore la determinazione del governo greco a rispettare gli impegni assunti e ci congratuliamo per i notevoli sforzi da parte del popolo greco. Sono stati compiuti progressi positivi per rimettere in moto il programma di risanamento".

Al suo primo vertice dell’Unione Europa da quanto è diventato Primo Ministro a Giugno, Antonis Samaras ha sottolineato come il record di disoccupazione che sta colpendo la Grecia mostra il prezzo che il paese sta pagando per il programma di austerità richiesto dall’eurozona come condizione per i prestiti di cui si ha bisogno. Il premier ha inoltre sollecitato a compiere "passi paralleli" per rilanciare l’economia ed è rimasto fermo sulla sua richiesta di due anni aggiuntivi per raggiungere gli obiettivi che porteranno a ridurre il deficit di bilancio.

I prestiti alla Grecia

Mercoledì la troika (Bce, Fmi, Ue) aveva detto che sperava di raggiungere un accordo "entro pochi giorni" per riprendere i necessari aiuti finanziari. Il governo greco è infatti in trattativa con la troika per un pacchetto di austerità necessario per sbloccare un prestito di 31,5 miliardi di euro; il pagamento suddetto, ormai sospeso da Giugno, è parte di un pacchetto di prestiti offerto al paese fortemente indebitato della cifra di 230 miliardi di euro.

Luce di speranza?

In seguito allo sciopero generale di ieri che ha paralizzato per la quinta volta quest’anno il paese ellenico e che ha portato a 50 fermi e un morto per crisi cardiaca, le parole dei leader dell’Unione gettano forse una luce di speranza per un paese che ha già superato ogni limite possibile. I 17 leader in questione hanno inoltre affermato che ora si aspettano che la "Grecia prosegua con le riforme di bilancio e strutturali", aggiungendo, "Questo è necessario per un settore privato più competitivo, per gli investimenti privati e per un settore pubblico efficace. Tali condizioni consentiranno alla Grecia di arrivare ad una crescita rinnovata e garantiranno il suo futuro nella zona euro". Dello stesso avviso, il nostro ministro dell’Economia Vittorio Grilli che nel corso di un’intervista al Tg1 ha affermato che la Grecia ha sicuramente bisogno di più tempo per risanare le sue finanze ma che non lascerà l’euro e ha aggiunto, "Sicuramente si può salvare e si salverà. È chiaro che per loro questo percorso di ristrutturazione è anche più duro del nostro, però non ci sono alternative. Sicuramente ci vorrà più tempo ma la Grecia si salverà".

Cosa ci si aspetta

Ora si è in attesa delle conclusioni della valutazione in corso, le quali verranno esaminate dall’Eurogruppo "alla luce del rapporto della troika per poi prendere le decisioni necessarie". Si è mostrato positivo il Commissario agli Affari Economici e Monetari dell’Unione Europea Olli Rehn che si è detto fiducioso di una conclusione positiva e parlando ieri ai microfoni di Bloomberg Television ha detto, "Mi aspetto che questo accadrà nella prima parte del mese di Novembre, prima della metà del mese".

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