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Credit Suisse: crisi di Cipro aumenta rischio-contagio, ma non sarà devastante
lunedì 18 marzo 2013, di
Secondo gli analisti finanziari di Credit Suisse la decisione di Ue e Fmi di salvare Cipro, chiedendo in cambio la tassazione dei depositi bancari di cittadini residenti e non fino al 9,9%, crea i timori che anche altri istituti di credito europei possano essere vulnerabili a simili shock. La banca d’affari svizzera ritiene la crisi di Cipro possa aumentare il rischio-contagio agli altri paesi periferici europei, ma nel breve termine l’impatto non sarà devastante.
Secondo gli specialisti della banca svizzera una misura del genere non dovrebbe essere replicata in altri paesi europei, in caso di richiesta di aiuti finanziari a Bce, Ue e Fmi. Il rischio maggiore nell’immediato è quello di far aumentare il peso di partiti politici minori con sentimenti anti-euro. Secondo il parere degli analisti di Credit Suisse, "l’appartenenza all’euro sarà sempre meno un obiettivo politico e sempre di più soggetto alla capacità di mantenere il livello di benessere di un paese". La banca elvetica sottolinea, però, che una strategia del genere è insostenibile nel lungo periodo.