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Concorso Agenzia delle Entrate, si rischia il ricorso

venerdì 12 giugno 2015, di Stefania Manservigi

Il concorso pubblico più importante dell’anno, ossia quello dell’Agenzia delle Entrate per il reclutamento di 892 funzionari, rischia di subire svariati ricorsi.
Ad essere sotto accusa sono molte mancanze e violazioni registrate in sede di concorso che pregiudicherebbero il corretto svolgimento dello stesso: assenza di anonimato, scarsa vigilanza, utilizzo degli smartphone. Sono molti i comportamenti denunciati, che mettono a rischio lo stesso concorso.
Cosa potrebbe succedere adesso?

Agenzia delle Entrate, il concorso
Il concorso era stato bandito per il reclutamento di 892 funzionari da impiegare in attività amministrativo - tributarie, con uno stipendio minimo di 1.500 euro.
Un’occasione da prendere al volo, soprattutto in tempi di crisi e disoccupazione.
Sono infatti stati 140mila i candidati che si sono presentati alla prima selezione.

Concorso Agenzia delle Entrate, le accuse
Tuttavia la selezione vera e propria rischia di svolgersi in tribunale. Sono tante le illegittimità rilevate durante lo svolgimento della prima prova che gli avvocati dei candidati interessati faranno valere per rivedere l’esito del concorso stesso.
Francesco Leone, avvocato palermitano alla testa dei ricorrenti, ha commentato a proposito: «E abbiamo i filmati, le testimonianze dei concorrenti che non solo hanno potuto introdurre dispositivi elettronici, ma che si sono visti ledere i diritti, e non garantiti i requisiti minimi che in ogni concorso dovrebbero essere rispettati»
Ad essere contestati saranno bando, luogo e svolgimento.
Il concorso si è infatti svolto in un’unica sede, ma in giornate diverse. Scelta che ha permesso un risparmio economico, ma ha così aumentato il rischio di dispute.
Inoltre, altra lamentela riportata dai partecipanti, riguarda il bando; nello stesso infatti non sarebbero stati specificati il tempo e le modalità della prova.
Ad aggiungersi a questo l’assenza di vigilanza avrebbe consentito comportamenti che mettono a repentaglio la legittimità della selezione stessa. Complice la mancanza di controlli, molti candidati sarebbero riusciti a introdurre i loro smartphone fotografando le domande.
A ciò si aggiunge il fatto che l’aula dove si sono svolte le prove non è stata schermata per impedire l’accesso a internet.
Anche la raccolta degli elaborati lascia adito a sospetti: le prove sono state raccolte infatti direttamente dagli stweard senza essere imbustate, lasciando in questo modo ampia possibilità di manomissione.
L’Agenzia delle Entrate ha deciso di rispondere alle accuse, difendendo la regolarità del concorso: «È impensabile ritenere che si possano fotografare le domande, inviarle all’esterno, attendere che qualcuno all’esterno faccia il compito, riavere il tempo necessario per copiare sul foglio le risposte. Nella maniera più categorica è impossibile che ci siano gli estremi per invalidare questa fase concorsuale».

Concorso Agenzia delle Entrate, cosa succederà?
Mentre continuano le polemiche, è stato reso noto che per la seconda prova non sarà più la Praxi ad occuparsi della vigilanza e dell’organizzazione del concorso, ma le stesse saranno affidate alla Selexi srl.
I ricorsi andranno però avanti, rischiando di bloccare la selezione.

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