Home > Altro > Archivio > Come l’Italia spreca miliardi di euro nell’AV nonostante la crisi

Come l’Italia spreca miliardi di euro nell’AV nonostante la crisi

giovedì 5 gennaio 2017, di Erasmo Venosi

Viviamo in un Paese con gravissimi problemi di sopravvivenza di milioni di cittadini ed esigenze vitali legate al dissesto idrogeologico, alla stabilità sismica di vastissime aree, alle bonifiche dei siti contaminati, agli investimenti in ricerca, alla formazione di capitale umano, alla riduzione delle tasse, alla gestione di centinaia di milioni di sofferenze bancarie, alle gestione di un debito pubblico mostruoso, ma che decide di utilizzare le poche risorse disponibili in investimenti strutturali caratterizzati da costi incredibilmente alti e utilità sociale mai verificata.

Investimenti concessi, a trattativa privata, classificati in una istruttoria della Corte di Giustizia come difformi dalla normativa comunitaria. Investimenti che aggirano l’applicazione delle nuove norme del codice appalti, a seguito di una delibera dell’Anac di Cantone.

Il riferimento è per quanto riguarda i contratti a tre progetti del costo complessivo di almeno 20 miliardi di euro. Uno di questi, la costosissima AV Genova/Milano, con episodi gravi di corruzione e inutile, a seguito della scelta di Maerks - una delle più importanti società di logistica - di insediarsi a Savona per le sue grandissime navi portacontainer e usare il retro porto ubicato a Mondovì.

Sarebbe risolvibile facilmente se questi Governi dalle mani bucate volessero risolvere il problema delle penali agli accordi irresponsabilmente (?) sottoscritti. La “deroga” alle procedure fissate dalla legge (nuovo codice appalti) è avvenuta con una delibera di un’Autorità amministrativa indipendente, che come noto non è un organo costituzionale, ma succede anche questo in Italia oggi.

La surroga della rappresentanza parlamentare eletta avviene attraverso le Autorità indipendenti di nomina governativa. Le deroghe con determinazione ANAC riguardano il nodo ferroviario AV di Verona e l’incredibile progetto AV per l’attraversamento del nodo di Vicenza. Dopo la scandalosa vicenda dell’autostrada Brescia/Bergamo/Milano (BreBeMi) strombazzata come privata e sussidiata con 320 milioni di euro e che ha chiuso il 2015 con un buco di 69 mln di euro, si prospettano altri incredibili costi.

Un’interconnessione, tra Brescia e la BreBeMi, con contributo totalmente pubblico per 47 milioni di euro. Bretella che toglierà traffici all’autostrada A4 gestita dai Benetton, che hanno fatto ricorso al Tar e che chiedono contributo pubblico per i veicoli sottratti all’A4 e che quantificano in 20 mln di euro il danno. Connessione che distruggerà altri 60 ettari di territorio.

Questo si aggiunge alla scandalosa vicenda della Pedemontana veneta - a poco sono serviti i rilievi della Corte dei Conti sui costi abnormi, che alla fine saranno tutti a carico pubblico o sui soldi regalati alla Pedemontana lombarda. Il 9 gennaio il TAR del Lazio si pronuncerà sulla Brescia/Verona, che è un appalto dichiarato fuori dalle norme comunitarie, ma nessun intervento da parte degli organi di vigilanza e controllo compreso autorità indipendenti si è verificato.

Incredibile, in ultimo, i due “misti fritti” cioè “2 Addendum” al Protocollo di Intesa tra Delrio, Regione Veneto, Rfi e Comune di Vicenza pubblicato sul bollettino della regione Veneto il 3 gennaio.
Tratta l’addendum dell’attraversamento AV di Vicenza, ma non riporta: parliamo di costi che non saranno meno di 2 mld elevando il costo del progetto Vr/Pd a non meno di 8,5/9 mld di euro. L’altra singolarità è il parere del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, che giustamente non ha ripreso il “report” (burla) tra comuni veneti interessati dal progetto AV Bs/Vr, il general contractor, Rfi e Regione Veneto. Un parere del Consiglio Superiore che rimanda il recepimento (a prescindere dal costo del progetto predefinito?) degli “accordi” (che non fanno assolutamente riferimento alla normativa vigente e vincolante) prima dell’inizio dei lavori.

Ergo: nel progetto esecutivo il Ministro Delrio sta incrementando notevolmente il debito pubblico, tanto che sarebbe opportuno chiamarlo il “ministro del debito”, eppure soluzioni meno costose ed efficienti esistono e,sono state programmate per la Venezia/Trieste con risparmio di almeno 5 mld e Genova/Milano con interventi sul materiale rotabile e modesti interventi sulla linea che portano a 15 minuti la differenza tra alta velocità e interventi attuati.

Resta l’assurdità di un debito pubblico monstre, del taglio del welfare e diritti sociali rispetto a una linea AV Mi/Pd dove ogni minuto risparmiato costa 500 milioni di euro.

Tratteremo in un altro articolo l’emergenza sempre più preoccupante della giurisdizione amministrativa e delle autorità indipendenti.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.