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Cina, esportazioni: bilancia commerciale peggio del previsto (Financial Times)
venerdì 10 agosto 2012, di
Questa notte sono stati pubblicati i dati sulla bilancia commerciale in Cina ed il risultato (25.1 mld) è peggio di quanto previsto (35.1 mld). Dal Financial Times apprendiamo che a diminuire sono tanto le esportazioni, quanto i consumi interni, lanciando l’allarme sul futuro dell’economia che in questo momento storico funge da locomotiva per l’economia mondiale.
Rallenta la crescita delle esportazioni
Le esportazioni e le importazioni hanno continuato a rallentare lo scorso mese, lanciando un nuovo allarme all’economia domestica e a quella mondiale.
I dati sulla bilancia commerciale della Cina sottolineano la pigra partenza per la seconda metà dell’anno e lasciano intravedere la possibilità, sempre più concreta di un intervento da parte del governo al fine di stimolare l’economia.
Le esportazioni sono aumentate dell’1% a luglio, mantenendosi ben al di sotto delle aspettative e indicando una debolissima domanda interna.
Le importazioni al 4.7%, a ribasso dai dati di giugno al 6.3% indicando la stagnazione della domanda internazionale dei prodotti cinesi.
Date le condizioni economiche preoccupanti di Stati Uniti ed Europa, la Cina in questo momento è la locomotiva della crescita mondiale, ma in questo momento anch’essa sta ’balbettando’.
L’espansione economica nel secondo trimestre, pari al 7.6% su scala annuale è stata la più lenta registrata dal picco della crisi economica di tre anni fa.
E’ prossimo l’intervento della Banca Centrale Cinese?
Visti i dati sulla produzione in Cina si fa sempre più concreta la possibilità di un intervento governativo finalizzato ad incentivare l’economia.
Dalla Industrial Securities fanno sapere al Financial Times: "Il problema maggiore è che il valore reale a cui il renminbi (CNY) è scambiato è decisamente troppo alto. Sta soffocando le esportazioni".
Ma se il governo cinese lasciasse scendere il valore della moneta locale contro il dollaro, sarebbe svalutazione competitiva e comporterebbe un’accesa disputa con la politica statunitense che, nelle parole di Romney, ha già avviato la causa.
Il candidato Repubblicano, infatti, ha detto che se sarà eletto, dichiarerà la Cina come manipolatore di valuta.
Traduzione per Forexinfo.it a cura di Federica Agostini - Fonte: Financial Times