Chi rinuncia all’eredità perde la pensione di reversibilità?

La pensione di reversibilità è una prestazione economica che viene erogata ai familiari, in caso di morte di un pensionato, su loro richiesta. Si parla invece di pensione indiretta quando il decesso riguarda un lavoratore non pensionato.

Entrambe consistono in una somma di denaro corrisposta a favore dei familiari superstiti, a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è avvenuto il decesso a prescindere dal momento in cui viene presentata la domanda.

Chi sono i beneficiari
La pensione di reversibilità può essere erogata in favore:

• del coniuge superstite anche se al momento della morte è separato;
• dei figli che al momento della morte del genitore sono minorenni, inabili, studenti universitari e a carico dei genitori;
• dei nipoti che alla morte dell’ascendente (nonno o della nonna) erano a loro totale carico.
  In mancanza del coniuge, dei figli e dei nipoti la pensione può essere erogata:
• ai genitori d’età non inferiore a 65 anni, non titolari di pensione, che alla data di morte del pensionato siano a carico del medesimo.
  In mancanza del coniuge, dei figli, dei nipoti e dei genitori la pensione può essere erogata:
• ai fratelli celibi inabili e sorelle nubili inabili, non titolari di pensione, che alla data di morte pensionato siano a carico del medesimo.

L’entità della pensione
L’importo della pensione di reversibilità viene stabilito in una percentuale della pensione a suo tempo goduta dal defunto.
La pensione ai superstiti si determina secondo questi parametri:

• il 60% della pensione spettante al defunto, se viene erogata in favore del solo coniuge superstite;
• il 70% della pensione spettante al defunto, se viene erogata in favore di un solo figlio superstite;
• l’80% della pensione spettante al defunto se viene erogata in favore del coniuge e un figlio ovvero due figli senza coniuge;
• il 100% della pensione spettante al defunto se viene erogata in favore del coniuge superstite e di due figli oppure di tre o più figli.

Viene poi applicata una maggiorazione del 15% per ogni altro familiare (che abbia diritto alla reversibilità) diverso dal coniuge, dai figli o dai nipoti.

Presentazione della domanda
La domanda relativa alla pensione di reversibilità (come pure alla pensione indiretta) si presenta per via telematica avvalendosi dei servizi dell’INPS attraverso l’accesso al sito internet (http://www.inps.it/) e mediante l’impiego del codice PIN a disposizione del singolo utente.
In alternativa è possibilerivolgersi ad un patronato..
È possibile inoltre contattare il Call center INPS al numero gratuito 803164.

Se si rinuncia all’eredità del defunto si perde il diritto alla pensione di reversibilità?
In caso di rinuncia all’eredità, il familiare superstite continua ad avere il diritto alla pensione di reversibilità e alla pensione indiretta.

La rinuncia all’eredità impedisce soltanto il pagamento delle rate di pensione non riscosse dal deceduto al momento della morte.
Alla rinuncia alla eredità solitamente si ricorre quando quest’ultima è particolarmente gravosa da un punto di vista economico, in quanto costituita da molti debiti. Con questo atto gli eredi possono rimanere estranei all’intero patrimonio del defunto.
Questa opzione non pregiudica tuttavia la pensione di reversibilità nel momento in cui vi siano i diritti per il conseguimento.
Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con sentenza n. 268 del 28/07/1987 in base alla quale la pensione di reversibilità è una tutela previdenziale e l’evento protetto è la morte, un fatto naturale che ai sensi della legge crea una situazione di bisogno per i familiari del defunto che sono i soggetti tutelati dalla norma.

Per approfondimenti sulla questione si potrà consultare la circolare INPS del 6 febbraio 1991 n. 32.