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Certificato di agibilità obbligatorio? Presto non sarà più così
domenica 5 giugno 2016, di
Il certificato di agibilità potrebbe presto diventare un ricordo, sostituito da un nuovo documento (la segnalazione certificata di agibilità). Ma cosa prevede il decreto competitività?
Stando alle intuizioni del legislatore, ad essere riscritta sarà tutta la procedura per l’agibilità. Con, si intende, una vittima sacrificale piuttosto eccellente: il certificato di agibilità, eliminato con la correlata verifica documentale da parte del comune competente. Di contro, si valorizza il collaudo statico (che assorbirà il certificato di rispondenza dell’opera alle norme tecniche, eliminando così la duplicazione di adempimenti), e il controllo ispettivo sull’opera realizzata.
Le misure del decreto competitività sono ancora allo studio, ma se i rumors di corridoio dovessero trovare conferma, al direttore dei lavori (o, se non è stato nominato, a un professionista abilitato) verrà attribuito il compito di attestare la sussistenza delle condizioni di sicurezza, di igiene e di salubrità e di risparmio energetico degli edifici e degli impianti, come previsto e disposto dalla normativa. Alla presentazione della Scia, inoltre, seguiranno i controlli, da effettuarsi anche mediante un’attività ispettiva sulle opere realizzate, con modalità stabilite dagli enti territoriali.
Per quanto invece riguarda gli adempimenti formali nei confronti dell’ufficio tecnico regionale (ferma restando l’autorizzazione sismica, ove prevista), vengono stabiliti tempi certi e un regime omogeneo nelle località a bassa sismicità. L’obiettivo del legislatore è quello di fornire un elenco di interventi secondari e minori che non comportano pericoli per la pubblica incolumità da sottoporre a Scia e Cil, andando a differenziare gli adempimenti sulla base delle esigenze di tutela della stessa incolumità pubblica, in riferimento al principio di proporzionalità.
Infine, lo stesso provvedimento punta a garantire maggiore visibilità alle informazioni sulle compravendite e sui prezzi nel settore immobiliare, in formato elettronico. Dal 2017, pertanto, sul sito internet dell’Agenzia del Territorio saranno disponibili i dati sulla descrizione degli immobili e sui prezzi degli atti rogitati dai notai: documenti differenti dalla visura (richiesta caso per caso presso le conservatorie), che andranno accompagnati dalla ulteriore possibilità di realizzare una mappa in cui si evidenziano i prezzi delle singole case, permettendo agli operatori di visualizzare i prezzi delle transazioni immobiliari in una certa area. Il legislatore ha altresì previsto che, per ovvie ragioni di riservatezza, non sono visibili le informazioni personali delle parti, e non sarà nemmeno disponibile la copia degli atti, per i quali si dovrà comunque continuare a richiedere la visura, come accade ora, prima dell’avvento delle novità previste dal già ricordato decreto competitività.