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Canone di locazione concordato: caratteristiche e vantaggi

lunedì 12 maggio 2014, di Roberto Rais

Il contratto di locazione con canone concordato è una particolare forma di affitto che viene stipulata nel rispetto delle condizioni che vengono stabilite (su sede locale) tra le associazioni dei proprietari e quelle degli inquilini. Si tratta dunque di un contratto non "libero", bensì inquadrato all’interno di una serie di regole che puntano a fornire una guida per entrambe le parti.

Durata. Il contratto con canone concordato prevede una durata minima di 3 anni, oltre a due di rinnovo automatico: la formula 3 + 2 rappresenta una delle principali differenze rispetto al contratto "libero", che invece prevede una durata di 4 anni, rinnovabile automaticamente per altri 4 anni (4 + 4).

Canoni. Il canone annuo è concordato sulla base di importi minimi e massimi che vengono stabiliti su sede locale in misura inferiore rispetto a quanto suggerirebbero i prezzi correnti di mercato. Tra i principali requisiti che influenzano l’indicazione del canone di riferimento spiccano le caratteristiche dell’alloggio oggetto di locazione, il numero degli occupanti e la zona in cui è situato l’immobile.

Agevolazioni. Per quanto ovvio, a fronte di una minore libertà di fissazione delle condizioni del contratto di locazione, corrisponde altresì una maggiore agevolazioni in termini fiscali, oltre alla possibilità di fruire di un’imposta di registrazione che viene ridotta del 30 per cento. In maniera più specifica, se la casa è situata all’interno di aree municipali relative a Comuni definiti "ad alta densità abitativa" (generalmente, le grandi città e l’hinterland) il proprietario può ridurre del 30% il reddito imponibile dell’abitazione, con uno "sconto" calcolabile sul maggior importo che risulta confrontando la rendita catastale (con rivalutazione del 5%) e il canone di locazione (ridotto del 5%, con la sola eccezione di Venezia e delle isole della Giudecca, di Murano e di Burano, in cui la riduzione è del 25%). Nell’ipotesi di affitto di alloggio con contratto a canone concordato, pertatno, l’Irpef è conteggiata sul 66,5% del canone dichiarato (fa eccezione la laguna di Venezia, in cui l’imposta è conteggiata sul 52,5% del canone). Il tutto, naturalmente, a meno che non si sia scelta l’opzione per la cedolare secca.

Valutata l’importanza che il contratto a canone concordato rivestirebbe per gli inquilini (ancorchè per i proprietari che desiderano potersi avvantaggiare delle condizioni fiscali di favore), spesso il regime del canone concordato è al centro di bozze di intervento da parte del legislatore.

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