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Cannabis terapeutica: 9 regioni favorevoli, ma un solo Cannabis Social Club in Italia. Ecco la denuncia dei malati

mercoledì 9 aprile 2014, di Marta Panicucci

E’ notizia di questa mattina, l’approvazione da parte della regione Umbria dell’utilizzo da parte dei malati di cannabis a scopo terapeutico. La distribuzione gratuita avverrà tramite le struttura ospedaliere o direttamente in ambito domiciliare. Il dibattito sulla necessità o sull’opportunità di legalizzare la marijuana tiene banco in Italia e non solo da anni, ma si sta intensificare mano a mano che le regioni italiane danno il proprio via libera all’uso terapeutico della cannabis.

Gli enti locali stanno rispondendo alle esigenze dei malati di cancro o di sceltosi che per troppo tempo sono rimasti inascoltati, oppressi dai pregiudizi e dall’ignoranza che avvolgono temi come questi. Ma ancora molta strada c’è da fare. A denunciare le difficoltà di questi malati sono gli iscritti all’associazione LapianTiamo che spesso si trovano le strade sbarrate dalla troppa burocrazia, dall’indisponibilità dei medici e dai prezzi esorbitanti.

LapianTiamo
LapianTiamo è un’associazione fondata da due malati di sceltosi che hanno fondato il primo e unico Cannabis Social Club in Italia in provincia di Lecce. Gli iscritti lasciano numerosi post del blog dell’associazione dove denunciano che, nonostante siano approvate le leggi regionali per la distribuzione di cannabis terapeutica, tra il dire e il fare c’è ancora di mezzo il mare.

E molti di loro, per avere il sollievo che solo i farmaci cannabinoidi possono dare loro, sono costretti a rivolgersi al mercato nero, con i pericoli e i costi che ne conseguono. I malati denunciano molti problemi tra cui le difficoltà a trovare dottori disponibili a fare una prescrizione e le farmacie dove trovare i medicinali cannabinoidi. Nei casi peggiori sono i malati stessi a dover pagare per ricevere le cure di cui hanno diritto, arrivando a sborsare fino a 35 euro il grammo per la cannabis terapeutica.

Un passo in più
L’obiettivo del Cannabis social club è di promuoverne l’uso terapeutico della cannabis attraverso la coltivazione diretta. E proprio in questo senso va la proposta di legge presentata il 6 giugno scorso a Roma, assieme alla parlamentare radicale Rita Bernardini, presidente ad honorem dell’associazione. La richiesta è di fare un passo più nella normativa. Si chiede che si autorizzi l’approvvigionamento della marijuana, per chi ne ha diritto e bisogno, tramite i Cannabis Social Club, senza problemi burocratici o ritrosie di natura morale.

Lucia, la fondatrice di LapianTiamo spiega: “La sostanza è stata criminalizzata e questo intimorisce o intimidisce i camici bianchi, che nella gran parte dei casi non vogliono aver nulla a che fare con noi o, ancora peggio, sviano i pazienti, imbottendoli di altri farmaci dagli enormi effetti collaterali. È per questo che abbiamo bisogno della svolta. Per il momento, abbiamo sì trovato il sostegno della Regione Puglia, dell’Asl di Lecce, dell’Università del Salento, ma i limiti continuano ad essere ancora tanti, troppi. E i malati hanno urgenza”.

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