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Cambio euro-dollaro: la reazione alle parole di Draghi. A marzo nuovo QE?

giovedì 21 gennaio 2016, di Flavia Provenzani

Il cambio euro-dollaro rimbalza dopo essere sceso sotto quota 1.0800, recuperando terreno negli ultimi minuti dopo la conferenza stampa di Mario Draghi a seguito della riunione della BCE di oggi.

Il commento chiave che più ha influito sull’andamento del cambio euro-dollaro riguarda la possibilità di modificare la politica monetaria durante la prossima riunione di marzo. Infatti, i rischi al ribasso sono aumentati di nuovo, e per questo motivo potrebbe rendersi necessario modificare lo stimolo di politica monetaria attualmente in corso.

Mario Draghi ha poi aggiunto che “non ci sono limiti” per BCE e alla preparazione in corso circa i suoi strumenti di politica monetaria, aprendo così le porte ad una modifica importante del piano di quantitative easing (QE) e/o dei tassi di interesse.

Il cambio euro-dollaro ha subito reagito negativamente, scendendo ai minimi di 2 settimane a 1.0777, ma ora il cambio sta cercando di recuperare parte delle perdite, rimbalzando a quota 1.0845 al momento in cui si scrive.

Cambio euro-dollaro: livelli chiave

Sul fronte dei livelli tecnici importanti al mento sul cambio euro-dollaro, il prossimo supporto è visto a 1.0770, il minimo del 7 gennaio, seguito da 1.0710, minimo del 5 gennaio.

Al rialzo, la resistenza più prossima al cambio euro-dollaro attuale è a 1.0975/84 (massimi del 20 e del 15 gennaio), seguita da 1.0997/1.1000 (SMA a 100 giorni e livello psicologico).

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